martedì 10 maggio 2016

Fausto Panunzi su politica monetaria accomodante - D276/7

Fausto Panunzi e Michele Governatori
durante la registrazione della conversazione.
Dietro, Simona Orseniga e Emiliano Altana Manca
della troupe milanese di Radio Radicale.
In questa e nella prossima puntata metto una sintesi di una conversazione che ho avuto all'inizio di maggio 2016 con Fausto Panunzi, professore ordinario di economia politica alla Bocconi, che ringrazio, in cui si è parlato di politiche monetarie accomodanti delle banche centrali. Il tema è particolarmente caldo dopo la contrapposizione recente tra il capo della banca centrale tedesca Weidmann e quello della BCE Draghi.

(Cliccare il tasto play rosso per l'audio).


E la lunga crisi da dove viene? "Saturazione" di consumi e investimenti? Prospettive di stagnazione ancora per molti anni o è solo un momento?




La clip video dell’intera conversazione (45 minuti) è disponibile sul sito di Radio Radicale qui.
L'account twitter di Fausto Panunzi è questo.

domenica 1 maggio 2016

Il 730 2016 precompilato - D275

Un buon ascoltatore di Derrick dovrebbe farsi da solo la dichiarazione dei redditi. È utile per restare aggiornati sulla disciplina fiscale. Ma anche per accorgersi che l’amministrazione pubblica quando vuole è piuttosto efficace. Ricordo che io facevo l’Unico online già una decina di anni fa, e oggi i servizi online si sono estesi, per esempio con l’accesso ai dati catastali sugli immobili di proprietà. Sapevate che potete fare gratis e istantaneamente una visura catastale e ipotecaria di casa vostra sul sito dell’Agenzia delle Entrate?

Fino a un paio di anni fa il modello 730, a differenza dell’Unico, non poteva essere presentato online dai cittadini. E chi come me non lavora per grandi aziende che fanno il servizio di presentazione del modello doveva passare attraverso i CAAF. Un’esperienza desolante: per anni ho dovuto combattere con impiegati che non avevano mai letto o capito nemmeno le istruzioni del 730 e che facevano ogni tipo di errori di trascrizione dei miei dati. Anche l’anno scorso mi è toccato, perché il 730 precompilato non era disponibile per chi l’anno prima avesse presentato l’Unico, che era il mio caso.
Quest’anno invece, finalmente, ho anch’io il mio 730 precompilato cui accedo con le mie credenziali sul sito dell’Agenzia. Mentre scrivo questa puntata, il 30 aprile, non è ancora possibile modificarlo ma solo visualizzarlo (questione di un paio di giorni di attesa). Ma ho potuto comunque fare alcune scoperte negative, che bilanciano in parte, ma solo in parte, la grande e bella comodità del 730 online.

Ecco cosa ho riscontrato:
Un distributore automatico di lingotti d'oro
  1. L’accesso ai dati catastali non vale per gli immobili presso le province autonome di Trento e Bolzano, le quali del resto hanno inventato perfino dei nomi diversi al posto di IMU. Ecco, non so a voi, ma a me che tra i privilegi delle province autonome ci sia quello di non fornire con la stessa qualità del resto del territorio dati all’amministrazione centrale e ai cittadini mi irrita abbastanza.
  2. Il quadro sugli oneri – almeno nel mio caso – non riporta (e non è poco, perché si tratta di righi abbastanza noiosi e ripetitivi da riempire) i dati sulle rate di detrazioni per ristrutturazioni di immobili a cui ho e avrò ancora diritto per un po’ di anni (ne ho parlato su Derrick proprio la volta scorsa). Ma come? Sono dati che ho già presentato nelle dichiarazioni recedenti e non c’è nessun motivo per cui il fisco ipotizzi in prima istanza che io non sia più nelle condizioni di beneficiare delle rate mancanti.
  3. Rimborsi sanitari: non trovo per ora le spese fatte in farmacia con il mio codice fiscale. Trovo però in un caso la spesa per una visita in regime privato fatta in un ospedale, bene. Peccato che non sia però inserita nel 730 precompilato, con la motivazione che potrebbe essere stata rimborsata in quanto risultano genericamente rimborsi dall’assicurazione sanitaria.
  4. Sempre a proposito di assicurazioni sanitarie (su cui peraltro lo stesso sito del 730 precompilato avverte di stare attenti): appaiono tra redditi da assoggettare a tassazione i rimborsi anche quando i relativi premi non sono stati dedotti dai redditi. Quindi se io non modifico questa voce che mi viene proposta nel precompilato, pago le tasse su rimborsi che potenzialmente non sono dalla stessa Agenzia considerati redditi imponibili.


Conclusione: il 730 precompilato è un grandissimo passo avanti nell’efficienza dell’amministrazione fiscale e finalmente riduce lo spazio di soggetti, come i CAAF, che almeno nella mia esperienza contribuiscono negativamente all’affidabilità della dichiarazione e costano sia all’amministrazione sia al contribuente. È anche ottimo che il sito mostri con trasparenza i dati potenzialmente rilevanti alla dichiarazione anche nel caso in cui essi siano stati ignorati nel precompilato. La cosa criticabile è però che la precompilazione tende a fare approssimazioni – almeno nel mio caso - sempre per eccesso d’imposta. Cliccare il 730 così come arriva per accettazione senza starci attenti quindi rischia di far pagare tasse non dovute.

lunedì 25 aprile 2016

Strumenti d'incentivo all'efficienza energetica domestica - D274

L’efficienza energetica a parole è quasi una moda, se ne parla giustamente come una nuova frontiera di sviluppo e con interessanti ricadute su vari settori della nostra economia. La strategia energetica nazionale del Governo del 2013 la mette al primo posto degli obettivi.

Vediamo quali tipi e entità di risorse pubbliche da fisco e bollette sono disponibili per incentivare interventi di efficienza energetica su edifici da parte dei privati.


65% di detrazioni dall'IRPEF

La via di gran lunga più importante per budget complessivo solo le detrazioni dalle imposte sul reddito, che il bilancio di previsione dello Stato stima in 920 milioni nel 2016 (come si recupera dalla riga 229 dell’AllegatoA dell’allegato tecnico al bilancio di previsione dello Stato).
È possibile recuperare il 65% delle spese correttamente documentate su molti tipi di interventi, per esempio sull’impianto di climatizzazione o sulla coibentazione, da fare entro il 2016 salvo proroghe.

Il recupero avviene attualmente in dieci anni di detrazioni, quindi con un processo che va molto per le lunghe ma che, se l’inflazione resta bassa come ora, non vanifica troppo il valore recuperato. Alcune innovazioni nelle regole rendono poi più facile che in passato rendere effettivo il sussidio: ora anche gli incapienti hanno modo di fruire delle detrazioni (cedendole a chi compie l’opera – si suppone in cambio di uno sconto corrispondente), e in caso di vendita dell’immobile l’acquirente può continuare a fruire delle detrazioni. (Già: ma quanti acquirenti di case si ricorderanno di farsi dare la documentazione e possibilmente una copia del prospetto-detrazioni del 730 dal venditore?).


Il Conto Termico del GSE

C’è un’alternativa – non cumulabile - alle detrazioni dall’IRPEF: è il cosiddetto “Conto Termico” gestito dal Gestore dei Servizi Energetici. Un sistema, rinnovato per gli interventi a partire dal 31 maggio 2016, che si finanzia attraverso la parafiscalità delle bollette energetiche e che permette rimborsi dal 40% al 65% per i privati su interventi di autoproduzione energetica (come pannelli solari termici o fotovoltaici).

Il Conto Termico vale anche per interventi di efficientamento degli edifici, ma sono per le pubbliche amministrazioni. Peccato, perché rispetto a quanto detraibile dall’IRPEF, nel Conto Termico sono inclusi anche interventi d’illuminazione, di domotica e di certificazione di prestazione energetica. Con un vantaggio notevole rispetto alla detrazione: per interventi entro i 5000 € il rimborso sarà in un’unica soluzione entro 2 mesi, non in dieci anni. Novità che forse darà più slancio al Conto Termico, che nel 2015 ha rimborsato solo 30 milioni di € circa, oltretutto meno di quanto il budget permettesse.


Il bonus elettrodomestici

È stato prorogato a fine 2016 il cosiddetto bonus mobili, cioè la possibilità di detrarre il 50% del costo di acquisto di mobili per edifici oggetto di ristrutturazione.
Cosa c’entra con l’efficienza? Niente, salvo che il bonus vale an
La pompa di circolazione monofase
da 75 W della mia lavastoviglie
che per l’acquisto di elettrodomestici con categoria di risparmio energetico elevata (laddove la classificazione ci sia). Diciamo che ci vuole un po’ di fantasia per ricondurre il bonus mobili a una qualunque ratio, e anche quello sugli elettrodomestici avrebbe un senso in termini di efficientamento solo se valesse per i soli elettrodomestici con classificazione di consumo e a fronte di riconsegna di un usato meno efficiente.


Riferimenti

Guida dell’Agenzia delle Entrate alle detrazioni in spese per efficienza energetica degli edifici:

Guida al Conto Termico 2.0 del GSE

Guida dell’Agenzia delle Entrate alle detrazioni per mobili ed elettrodomestici (purtroppo le f.a.q. finali nella versione marzo 2016 sono contraddittorie in un paio di punti):