Mesi fa sono stato contattato da Anna Dukic e Michele
Campostrini, amministratore delegato e presidente di
Dukic Day Dream srl, un’azienda
vicentina che nel 2005 ha brevettato un dispositivo elettromagnetico che,
applicato ai condotti di alimentazione del gasolio in motori diesel, riduce secondo
l’azienda considerevolmente le emissioni inquinanti, con effetti positivi anche
su consumi e potenza.
Un verbale di conformità del centro prove di Bari del Ministero
dei Trasporti nel 2008 ha avvalorato il risultato riguardo a riduzione di
emissioni di polveri, CO e idrocarburi incombusti idonee a rendere il veicolo-campione
in grado di soddisfare le norme Euro 4 da una condizione di partenza Euro 3. Il
ministero dei trasporti però non ha mai omologato il dispositivo come
dispositivo antiinquinamento.
Sentiamo Anna Dukic al microfono di Derrick.
Dukic riferisce poi che il Centro Prove non ha ritenuto di
dover fare uno dei test previsti dalla normativa, quello di durabilità del
dispositivo, la cui assenza invece il Ministero rileva come ragione della
mancata omologazione.
Ora, dalla lettura della norma rilevante (
DM42/2008 allegato E) emerge questo:
·
Da un lato la prova di durabilità per l’omologazione
dei dispositivi antiparticolato è “finalizzata all’accumulo di particolato nel
sistema”, accumulo impossibile in un dispositivo sull’alimentazione come il
Dukic.
·
Dall’altro la prova a maggior ragione poteva
essere fatta senza problemi dal dispositivo Dukic, che invece ha scelto di
contestarne l’applicabilità.
In ogni caso ha ragione Dukic quando dice che, se le cose stanno
così, il Ministero avrebbe dovuto prendere provvedimenti nei confronti del
Centro Prove contestandone le decisioni.
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Un filtro antiparticolato |
L’azienda, in quello che sembra un cambio di tattica, ha poi deciso di approfondire le vicende del proprio concorrente nel mercato dei dispositivi
antiparticolato, nel frattempo omologato e divenuto sostanziale monopolista: il
filtro antiparticolato. Riguardo a cui Dukic ha promosso - non da sola - iniziative
giudiziarie volte a contestarne la rispondenza alle norme.
Quello dell’efficacia
dei filtri antiparticolato e dei loro effetti ecologici in fase di
rigenerazione – a quanto mi risulta non verificata nel momento in cui scrivo dai test di legge - è un
tema senz’altro rilevante e su cui autorevoli fonti contrastano, ma Derrick non
può affrontarlo in questa puntata.
Torno dunque al dispositivo Dukic, tema di oggi: come
funziona tecnicamente?
Dukic, che Derrick sappia, non ha mai fornito una
spiegazione scientifica, né a Derrick che pure ne ha visitato il laboratorio,
né ad altri. In particolare non ci sono teorie note a Derrick su come forze
elettromagnetiche modificherebbero la disposizione o addirittura la
composizione delle molecole del carburante. Un’ipotesi è che avvenga una scissione
delle molecole di idrocarburi, detta anche cracking. Fenomeni simili sono provocati
nelle raffinerie attraverso reattori che forniscono calore e non attraverso forze
elettromagnetiche. Peraltro se il cracking nel Dukic avviene, dovrebbe essere verificabile
con un’analisi del combustibile a valle del dispositivo, analisi che a Derrick
non risulta mai stata resa nota.
Altra ipotesi è che ci siano effetti magnetici o diamagnetici
di orientamento delle particelle di combustibile in grado di farle bruciare meglio.
Effetti favorevoli di sistemi magnetici applicati ai
condotti di alimentazione del carburante di motori automobilistici sono stati
finora esclusi in prodotti in commercio da oltre trent’anni negli Stati Uniti,
con test ufficiali dell’EPA,
l’agenzia USA di protezione dell’ambiente.
Non avendo informazioni certe sul principio di funzionamento del Dukic, Derrick
non può dire se questa evidenza sia pertinente rispetto al nostro
apparecchio. Se si prendono per buone alcune delle affermazioni di Campostrini
in una lunghissima
discussione
online sul sito Autopareri.com, si direbbe di no.
Derrick, che non è Report ma che sulle cose cerca di andare
in fondo sulla base delle evidenze, a questo punto non aspetta altro che nuove
informazioni attendibili da pubblicare. Ed è disponibile sia ad assistere a
test insieme a consulenti di propria fiducia, sia a guidare un’auto con un
Dukic installato attivabile e disattivabile dal guidatore, cosa possibile visto
che l’apparecchio necessita di alimentazione elettrica per funzionare.
Aspetto
contributi e ringrazio per questa puntata Antonio Sileo.
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