lunedì 13 febbraio 2023

Casa energeticamente autonoma a Roma: si può (Puntate 562-3 in onda il 7 e 14/2/23)

Pergola fotovoltaica con pannelli bifacciali
Nel tardo pomeriggio del 2 febbraio 2023 ho visitato l'appartamento romano di Giulio De Simone, amministratore delegato di Intellienergia, che mi ha mostrato come ha reso completamente autonomo il suo attico in un normale condominio in via Nomentana installando circa 60 metri quadri di pannelli fotovoltaici perlopiù su una pergola che copre il suo terrazzo.

Con l'energia dei pannelli, accumulata da un pacco batterie di 60 kWh di capacità e gestita da un inverter entrambi sistemati nel suo box, De Simone alimenta i propri impianti di climatizzazione e di riscaldamento dell'acqua sanitaria a pompe di calore, oltre a tutti gli altri consumi domestici. In più, ricarica l'auto elettrica. Senza più contatori e bollette né del gas né dell'elettricità.

E quanto ha speso De Simone?

Tra i 30 e i 40 mila Euro per pannelli, batterie, inverter e impianti relativi.

Ora, immaginando una bolletta elettrica annua di 1500 euro per un appartamento così ampio, i tempi di rientro dell’investimento di una situazione come quella descritta supererebbero di gran lunga i vent’anni, tenendo conto dei tassi d’interesse ma non tenendo conto di sconti fiscali sull'intervento.

Difficile quindi vederne la convenienza (lasciando stare la soddisfazione dell’autonomia e soprattutto quella di non contribuire a emissioni dannose per la produzione elettrica da fossili o per uso di caldaia a gas).

Quale soluzione permetterebbe a parità di tecnologie e costi delle apparecchiature di rendere molto più favorevole il bilancio?

La risposta è: essere parte di una comunità energetica.

La stessa rete elettrica è a ben vedere una comunità energetica, che si avvale del vantaggio che non tutti consumiamo nello stesso momento, e quindi la potenza che il sistema dev’essere in grado di fornire complessivamente è inferiore a quella massima teorica che i singoli contatori possono assorbire.

Se ci isoliamo, questo vantaggio viene meno, e dobbiamo essere in grado di soddisfare con i nostri mezzi i picchi di consumo di cui potremmo aver bisogno. Per fare questo, una casa autonoma deve mettersi in condizioni di ridondanza di capacità di produzione e di accumulo. Con la conseguenza che se da un lato la casa riesce a riscaldarsi per un giorno intero d’inverno anche se non c’è il sole, in primavera sarà costretta a buttare (o meglio: non utilizzare) l’energia dei suoi pannelli, che non serve in quella stagione alla climatizzazione.

Potrebbe De Simone cedere i suoi avanzi di energia a un vicino? La risposta oggi, stante l’attuale regolamentazione, è: direttamente no. Tuttavia il condominio potrebbe creare una comunità energetica in cui l’energia autoprodotta può essere scambiata, senza necessità di staccarsi dalla rete. Ne parleremo forse in altre puntate.

Quel che mi premeva mostrare con questo reportage è che usare per tutti i nostri consumi solo fonti rinnovabili d’energia è possibile. E se lo è per un singolo appartamento, con tutte le necessità di ridondanza che abbiamo visto, a maggior ragione lo è per l’intera rete elettrica.

C'è infine una ragione che dà ulteriore valore direi di avanguardia civica alla scelta dell'autonomia: il desiderio - legittimo - di non pagare l'energia in base al prezzo del gas, cosa che oggi è impossibile con i comuni fornitori, che devono ricorrere ai mercati spot e di aggiustamento per bilanciare il profilo di consumo con quello di produzione e quindi dipendono dal gas anche se coprono l'intera fornitura con certificati di origine rinnovabile.

La schermata del software di controllo del sistema
La puntata, trasmessa il 7/2/2023, si può riascoltare nel canale Youtube Energia di Michele Governatori oppure come tutte sul sito di Radio Radicale o ancora su Podcastaddict.

2 commenti:

  1. Sento parlare di autoconsumo collettivo condominiale, come funziona ? Non beneficia di sostegni analoghi a quelli previsti per le comunità energetiche e permette ai condominiali che aderiscono di utilizzare le eccedenze di energia eventualmente prodotte dal condominio nelle parti comuni o dai singoli condomini ? Grazie

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