In salita vicino a Linn (Svizzera) |
Intanto, un debito
insostenibile alto a piacere è la ricetta più certa perché passata la crisi da
coronavirus ne riemerga un’altra solo italiana di finanza pubblica, poi naturalmente
è importante che le misure straordinarie siano quelle giuste.
Se una parte di esse sono
necessariamente emergenziali (controllo dell’epidemia e acquisizione rapida di
risorse sanitarie, per esempio) altre possono identificarsi come l’inizio
rapido di investimenti che hanno sia funzione di contrasto di breve o medio
periodo ai danni secondari del virus, sia funzione anticiclica nell’economia.
Per esempio: quali
infrastrutture servono per limitare i danni al capitale umano dalla chiusura di
scuole e università? Forse: competenze e risorse che permettano agli insegnanti
di fare didattica a distanza e agli allievi di seguirla. E quindi: formazione
multimediale, accesso agevolato alla connettività e, come misura
necessariamente meno immediata ma di cui i fatti fanno emergere l’importanza,
investimenti nel potenziamento delle reti di telecomunicazione.
E come ridurre
l’isolamento delle persone? Per esempio: favorendo l’accesso a contenuti
culturali e di intrattenimento come e-book, piattaforme di streaming musicale e
cinematografico, biblioteche virtuali (quanti sanno che gli e-book si possono
non solo acquistare ma anche prendere a prestito e restituire senza uscire di
casa?).
Se requisire un hotel per
metterci malati può essere necessario, potrebbe esserlo altrettanto la
diffusione gratuita o promozionale di contenuti forniti da piattaforme private
normalmente a pagamento, con criteri stabiliti dallo Stato e forme di
compensazione a chi li fornisce. E questo almeno in parte già avviene con un'ottima iniziativa di Governo e molti fornitori di contenuti e connettività al sito "solidarietà digitale" di cui al link sotto, mentre scrivo riservato a chi abita nelle "zone rosse" (ma immagino che dopo la chiusura delle scuole e il DPCM dell'8 marzo 2020 verrà esteso a tutto il Paese).
La RAI da parte sua potrebbe rinunciare a un po’ di intrattenimento e dedicare uno o più canali a corsi sostitutivi o coadiuvanti l’istruzione di Stato, come ha scritto Aldo Grasso recentemente (questo oggi avviene solo in piccola parte in alcuni canali tematici Rai).
La RAI da parte sua potrebbe rinunciare a un po’ di intrattenimento e dedicare uno o più canali a corsi sostitutivi o coadiuvanti l’istruzione di Stato, come ha scritto Aldo Grasso recentemente (questo oggi avviene solo in piccola parte in alcuni canali tematici Rai).
In queste sere di forzata
scarsa socialità ho seguito le riunioni in streaming organizzate da una regista
di teatro genovese, Elisabetta Carosio, in cui attori e narratori si ritrovano nel
gruppo Facebook chiamato “Decameron, storie e antidoti per una buonanotte” (link sotto) in
una versione aggiornata del Decamerone. Credo sia solo una di alcune
interessanti iniziative simili. (Ma attenzione, il decreto del presidente del
consiglio dell’8 marzo 2020 vieta gli “spettacoli” in luogo privato: ci
saranno problemi?)
In conclusione: prima di
fare a gara su quanti miliardi mettere nel coronavirus, io mi chiederei come
usare le risorse, e cercherei almeno stavolta di evitare la solita retorica
della spesa in infrastrutture pesanti come soluzione anticiclica alle crisi
economiche: abbiamo l’opportunità di sviluppare infrastrutture e competenze più intelligenti e
“light” e di puntare su strumenti di sviluppo del capitale umano che, passata
la crisi, potrebbero renderci più adatti a quella crescita sostenibile che
quasi tutti invocano.
Link:
- Il sito del Governo con servizi di contenuti e connettività gratuiti da vari fornitori:
https://solidarietadigitale.agid.gov.it/#/ - Il gruppo Facebook "Decameron - storie e antidoti per una buonanotte":
https://www.facebook.com/groups/188289502496331/
Nessun commento:
Posta un commento