Quali vantaggi ci dà un
treno che collega più velocemente le città principali? Quali costi evita a
fronte di quelli che costa l'infrastruttura? Quali parametri vanno presi in
considerazione per una valutazione corretta?
Link utili:
Oggi a Derrick si parla
di trasporto ferroviario, a partire da uno studio del 2011 di Paolo Beria e
Raffaele Grimaldi del Politecnico di Milano, con prime valutazioni economiche
dell'alta velocità italiana e in particolare dell'asse Torino-Salerno.
Lo studio, sulla base dei
dati disponibili e proprie stime, mostra che soltanto la tratta Milano-Bologna
si avvicina ad essere vantaggiosa in termini di resa dell'investimento. Sulla base
di un'analisi che però non tiene conto dei vantaggi ambientali riconducibili al
passaggio da aereo o auto al treno, i quali sarebbero in ogni caso limitati
secondo gli autori, né di quelli di sviluppo dell'economia, che lo sarebbero
altrettanto e di cui dirò la prossima volta.
Ciò su cui si basa lo
studio è il confronto tra i costi e la domanda, intendendo con questa la
disponibilità a pagare dei viaggiatori. Su cui però lo studio ha dati limitati,
a causa della giovinezza dell'infrastruttura e della carenza di informazioni
pubbliche (forse anche dovuta, aggiungo io, alla mancanza di un'autorità
indipendente dei trasporti).
Un modo di misurare ex
post la disponibilità a pagare sarebbe stato credo usare il maggior incasso medio
in biglietti rispetto al servizio precedente, ma forse sarebbe stato ancor più
difficile reperire i dati. Così gli autori non hanno usato il prezzo dei
biglietti ma calcolato il valore del tempo risparmiato dalla somma dei
viaggiatori effettivi fino al 2011, con logiche che vedremo la prossima volta.
I numeri che escono sono abbastanza
sconfortanti: sulla Bologna-Firenze e sulla Roma-Napoli il valore del tempo
risparmiato dai passeggeri si attesta a circa metà dei costi dell'alta
velocità, mentre va molto peggio sulla Torino-Milano. Si fa quasi pari, come
dicevamo, solo sulla Milano-Bologna.
Link utili:
- Puntata successiva: https://derrickenergia.blogspot.com/2013/02/d150-mobilita-ferroviaria-ad-alta_19.html
- Tutte le puntate di Derrick sulla TAV:
http://derrickenergia.blogspot.com/search/label/TAV
Qualche anno fa da Torino andavo spesso a Roma al comitato dei radicali, utilizzando la linea tradizionale con carrozze cuccetta: partivo verso le 23-24, arrivavo a Roma al mattino presto e avevo tutta la giornata davanti. Stessa operazione al ritorno. Adesso, paradossalmente, mi è più scomodo con il TAV, perché o devo partire molto presto al mattino da Torino, oppure perdere la mattinata a Roma - spendendo più del doppio. D'accordo le cuccette non erano un granché, ed erano anche pericolose, però con poca spesa si potevano rendere più confortevoli e sicure.
RispondiEliminaMario M
Sollevi un punto secondo me centrale. Laddove l'offerta AV ha ridotto quella normale, si perde una parte del "surplus del consumatore": quello di chi usufruiva dell'offerta a bassa velocità, o tra capoluoghi di provincia, e ora non può farlo nella stessa misura, né accede all'offerta AV.
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