lunedì 5 giugno 2023

Il punto sull'auto elettrica (Puntata 577 in onda il 6/6/23)

500 cabrio fotografata a Bangkok da Derrick
È il caso di fare un aggiornamento sull’industria dell’auto elettrica sfruttando anche un articolo sull’Economist dell’ultima settimana di maggio 2023.

In Europa nel 2022 le auto elettriche a batteria sono state oltre il 12% delle vendite, contro il 9% di un anno prima e il meno di 2% nel 2019. I prezzi sono ancora sensibilmente più alti rispetto alle auto tradizionali, ma è verosimile a mio avviso che questa differenza sia destinata a scomparire e anzi invertirsi non appena la capacità produttiva di auto tradizionali si ridurrà in seguito alla conversione delle linee produttive alle elettriche. Sempre un articolo precedente dell’Economist notava come nel settore delle auto elettriche le barriere all’entrata per gli operatori siano inferiori a quelle dell’auto tradizionale, cosa che mi fa ancora più propendere per il fatto che non appena l’eccesso di capacità produttiva che da tempo vediamo nelle auto fossili si riprodurrà su quelle elettriche, i prezzi scenderanno, indipendentemente dal progresso tecnologico in particolare nelle batterie, che pure giocherà un ruolo.

Una barriera allo sviluppo però c’è, nota l’Economist, ed è infrastrutturale: la disponibilità di colonnine di ricarica, che sono sia insufficienti già in una prospettiva di breve termine, sia distribuite in modo disomogeneo: la metà delle stazioni di ricarica in Europa si concentra in Olanda (90 mila) e Germania (60 mila), mentre per esempio la vastissima Romania ne ospita solo lo 0,4%. Per non parlare di paesi con reti elettriche meno sviluppate.

Differenze, quelle nella disponibilità di colonnine, che rispecchiano il potere d’acquisto locale odierno, ma che anche quando le auto elettriche diventeranno più economiche rischiano di prolungare il ritardo per carenza d’infrastruttura.

Carenza che potrebbe far sì che in effetti il mercato dell’auto si segmenti in due: una coda di auto fossili per i paesi in ritardo con le colonnine, e boom dell’elettrico negli altri. Se questo avvenisse a livello mondiale, potrebbe anche succedere che le vecchie linee produttive tradizionali restino operative a lungo.

O invece sarà come nel passaggio dai telefonini tradizionali agli smartphone, quando i primi I-Phone o Blackberry sembravano astronavi, ma dopo pochi mesi nessuno comprava più la vecchia generazione.


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