Trend di fonti rinnovabili in quattro paesi (Dallo studio RMI linkato sotto) |
Ne citerò qui solo pochi punti, selezionandoli sulla base
della loro rilevanza dalla mia prospettiva ma anche dell’utilità nello smentire
luoghi comuni sbagliati in materia.
Come stanno procedendo le fonti rinnovabili di energia (sole
e vento), le auto elettriche e le batterie nel mondo? Con andamento
esponenziale, cioè una crescita più che proporzionale al passare del tempo. Questo avviene – come è
successo nella fase iniziale di altri boom come quello di internet - quando una
discesa spettacolare dei costi nelle relative tecnologie si sta arrestando, perché
evidentemente le industrie stanno raggiungendo una scala e una maturità adulte.
Maturate le industrie e ridottisi i costi – che potranno variare
sì ma verosimilmente solo in corrispondenza di salti tecnologici rilevanti –
sono le vendite che decollano, e con esse la quota di energia rinnovabile che in
forma sempre più di elettricità viene e verrà consumata.
Spesso si sente raccontare che l’Europa spinge sulla transizione
ecologica mentre il resto del mondo, in particolare la Cina, punta sulle
fossili salvo approfittare della determinazione unilaterale europea verso le
nuove tecnologie per vendercele e arricchirsi. I numeri del rapporto RMI (e
quelli di qualunque altro, a dire il vero) smentiscono questo luogo comune. L’energia
solare (nel caso del Brasile: quella eolica) in paesi come Brasile, Vietnam,
India, Marocco è letteralmente decollata negli ultimi cinque anni o giù di lì, anche
se occupa in particolare nei giganti Brasile e India una quota ancora minoritaria
del mercato energetico.
La Cina è da un lato il luogo del mondo in cui le macchine
per le tecnologie delle energie sostenibili sono le più economiche da produrre,
ma anche quello in cui se ne installano di più all’interno del territorio. Del resto la Cina era (e ancora è) anche il
più grande importatore di energie fossili, e ha tutto l’interesse a passare a
sistemi che la emancipino da questo. Interessante, a proposito, che Xi Jinping sia
ultimamente freddo riguardo all’investimento nel nuovo gasdotto che permetterebbe
alla Cina di importare il gas siberiano che non arriva più (almeno per ora) in
Europa.
Lo studio del RMI è vasto e consiglio di leggerlo. Porta numeri che rendono ancora più evidente lo scarso momento di chi pensa di poter fermare una rivoluzione (così la chiama lo studio paragonandola a quelle industriali e a quella dell’informazione) che sta decollando ora semplicemente perché le sue tecnologie sono mature.
Link:
- Presentazione dello studio RMI "The Renewable Revoution": https://rmi.org/wp-content/uploads/dlm_uploads/2023/06/rmi_renewable_revolution.pdf
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