Questa puntata di Derrick
approfondisce un'affermazione di Sergio Marchionne dello scorso 17 gennaio a un
convegno organizzato da Quattroruote, lo storico mensile di Rozzano dedicato ai
motori e di cui chi scrive possiede una collezione di intere annate.
Cos'ha detto Marchionne?
Stando ai giornali che ho letto e allo stesso sito di Quattroruote, Marchionne ha
liquidato l'auto elettrica dicendo che è un esercizio autolesionista sul piano
economico e anche un danno ambientale. E ha motivato quest'ultimo punto da uno studio dello scorso autunno del politecnico di Trondheim, pubblicato sul Journal
of Industrial Ecology e ampiamente analizzato, tra gli altri, da Leo Hickman
sul blog del Guardian lo scorso ottobre.
Ebbene. Lo studio dice che l'impatto
ambientale dei veicoli elettrici rispetto a quelli a combustione interna, in
termini di emissione di gas-serra e soprattutto di inquinamento chimico, è migliore
nella fase di utilizzo, e peggiore in quella di costruzione e smaltimento. Le
auto elettriche come sono oggi infatti richiedono, per farle e smaltirle, processi
industriali e in particolare metallurgici più complessi e costosi sul piano
ecologico ed energetico. E le emissioni-serra possono essere nella fase di
costruzione dei veicoli anche doppie di quelle di un veicolo tradizionale.
Questo è il punto che, stando alle fonti che ho citato, Marchionne ha ripreso.
Ma lo ha ripreso fuori dal contesto, attribuendolo all'intero ciclo di vita
delle auto elettriche e quindi in modo come minimo fuorviante.
Lo studio afferma infatti
che l'impatto complessivo sulle emissioni-serra di un veicolo elettrico è
sensibilmente favorevole rispetto a un veicolo tradizionale, benché forme
chimiche di inquinamento del processo di produzione e smaltimento siano invece
più critiche per il veicolo elettrico.
Questi risultati in ogni
caso dipendono grandemente dalle ipotesi. In particolare da quelle sulla durata
utile dei veicoli e sul mix di fonti con cui si genera l'elettricità necessaria
a produrre e, nel caso degli elettrici, a muovere i veicoli. Se un Paese fa
elettricità da carbone o lignite, il vantaggio ambientale dell'auto elettrica
viene eroso. Non quello però della delocalizzazione delle emissioni inquinanti
rispetto alle zone densamente abitate, che non è oggetto diretto dello studio.
Infine, e questo lo
aggiungo io, se il potenziale di fonti rinnovabili e a basso impatto ambientale
è maggiore per produrre elettricità che per produrre combustibili, l'auto
elettrica è uno strumento fondamentale per una transizione a un'economia a
bassa dipendenza dai combustibili fossili. In altri termini: se il modo di
rendere disponibile l'energia del sole e del vento passa perlopiù attraverso
l'elettricità e ha un potenziale vastissimo, allora serve una transizione
verso l'elettricità delle utenze.
Derrick 146 su Radio Radicale
Derrick 146 su Radio Radicale
Sono completamente d'accordo con te.
RispondiEliminaGrazie. Se sei un esperto ogni approfondimento è gradito.
RispondiEliminaGiuste osservazioni quelle contenute in questo articolo veramente molto interessante.
RispondiEliminaGrazie alke
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