martedì 15 maggio 2018

Atac e il servizio pubblico (Puntata 356 in onda il 15/5/18)

Cos’è un servizio pubblico?
Sono soprattutto la dottrina e la giurisprudenza a fornire una definizione. Nel link sotto ci sono molti riferimenti giuridici utili, e credo si possa sintetizzare che un servizio pubblico è tale per motivi sia oggettivi, cioè relativi alla natura e alla finalità del servizio, sia soggettivi, cioè relativi al soggetto che ha il dovere di concederne l’esercizio e vigilarne lo svolgimento.

Infatti la Costituzione all’articolo 43 stabilisce che “A fini di utilità generale la legge può riservare […] allo Stato, a enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.”
A livello costituzionale, quindi, la riserva dello Stato è opzionale, e quand'anche esercitata non implica gestione in economia, cioè diretta, del servizio da parte di un’azienda pubblica.

Viadotto SS17 in prossimità di Rocca Pia (AQ)
Il caso Atac a Roma è tornato in auge dopo i nuovi roghi di bus, che si aggiungono alla media di circa 2 al mese del 2017, dovuti a evidente incapacità dell’azienda di mantenere e esercire in efficienza e sicurezza i mezzi. Incapacità quindi di garantire l’operatività del servizio. Ma in un’interrogazione (link sotto) il parlamentare di +Europa Riccardo Magi nota che Atac non garantisce nemmeno i requisiti finanziari stabiliti dalla legge per il servizio pubblico di trasporto locale. Fallisce quindi in pieno nello svolgere il compito affidatole a beneficio dei cittadini.

Recentemente, a un tavolino informativo sul referendum per la messa a gara del servizio di trasporto romano, referendum che la giunta Raggi ha rinviato all’autunno malgrado la volontà popolare di svolgerlo sancita con la raccolta delle firme previste dalle regole dello stesso comune di Roma, un tizio ha tuonato: “Voi volete privatizzare! Ma un servizio è pubblico se lo svolge un’azienda pubblica!”.

Come abbiamo visto non è così. Per il nostro ordinamento un servizio è pubblico se è di natura pubblicistica l’interesse al suo svolgimento.

Quale ragione può avere un utente, che paga anche con le tasse un servizio pubblico che non gli viene fornito nelle modalità stabilite, a difendere – anziché i propri diritti a determinate prestazioni - la proprietà pubblica dell’azienda che (non) gliele fornisce?
Mistero.


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