lunedì 30 marzo 2020

Corona e bollette (Puntata 432 in onda il 31/3/20)

Un amico mi ha chiesto come mai le aziende dell'energia non stiano facendo la loro parte nella crisi offrendo sconti o energia gratis in modo simile, per esempio, ad altre che operano nelle telecomunicazioni o nei contenuti online.
La risposta è nella struttura dei costi dei venditori di energia puri, cioè non integrati con altre attività come la gestione delle reti o la produzione. Questi operatori vendono una commodity i cui costi variabili non sono nulli come quelli di una telefonata, e in più devono raccogliere tasse e paratasse sulla restituzione delle quali le istituzioni al momento non stanno facendo alcuno sconto. 

Nei vari decreti di risposta alla crisi coronavirus molti si aspettavano anche interventi di rinvio o rateizzazione delle bollette dell’energia. Ciò però al momento in cui scrivo questo articolo non è avvenuto, anche se l’Autorità per l’energia ha previsto con una delibera del 12 marzo [2020] il divieto delle sospensioni di fornitura ai piccoli clienti insolventi. Questo evidentemente causa un incentivo al mancato pagamento cui però non si accompagna nessuna tutela per i venditori, che sono schiacciati tra le morosità dei clienti finali e i loro doveri di pagamento a operatori più a monte della filiera.
Per capirne di più ospitiamo oggi a Derrick Massimo Bello, presidente di Aiget, associazione di grossisti e trader di energia.



Ho poi chiesto a Massimo Bello di raccontarmi un esempio nell’ambito della sua associazione.



Una conseguenza delle osservazioni di Bello è che a fare le spese dei mancati pagamenti sia quella parte del mercato dell’energia, i venditori finali, che come abbiamo visto contano su una parte limitata di valore aggiunto rispetto alla bolletta completa di tasse e oneri generali (questi ultimi a Derrick li abbiamo spesso chiamati, per la loro natura regolata e redistributiva, paratasse).

Quello dei venditori finali di energia è un segmento per ora piuttosto affollato in Italia, ma se venisse decimato a favore di operatori integrati con altre parti della filiera, cioè quelli che possono contare anche su aree di business non impattate dalle insolvenze, torneremmo a una fase arcaica di scarsa concorrenza. Una cosa del genere dice l’Autorità per l’energia francese, con una delibera il cui link è sotto, che introduce in Francia il principio della suddivisione dell’onere finanziario da rinvio bollette lungo la filiera dell’industria energetica.


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