Un prete fotografato da Paolo Ghelfi |
Quanto dobbiamo aspettarci che i consumatori reagiscano a
simili prezzi, ora che la maggior parte di loro dovrebbe aver avuto l’impatto
con almeno una prima tranche di aumenti nelle bollette nel frattempo ricevute?
Il bilancio italiano del gas naturale mostra a luglio un
calo dei consumi del 3,2% rispetto a un anno prima, malgrado il fabbisogno
elettrico dei condizionatori e l’uso eccezionalmente alto della generazione
elettrica a gas a causa della minor produzione idroelettrica causata dalla
siccità.
In Svizzera nel periodo estivo 2022 i consumi di gas sono
diminuiti di circa 1/5, una cifra impressionante.
Io personalmente non potrò contribuire molto alla riduzione
dei consumi diretti di gas, perché ho già smantellato la caldaia a gas del
riscaldamento da anni e oggi climatizzo l’appartamento con pompe di calore. Che
comunque userò con molta parsimonia perché non ho alcuna voglia di lavorare per
la bolletta, che sia dell’elettricità o del gas, e quindi alla fine sì,
certamente farò la mia parte.
Se guardiamo all’indietro, non dovrebbe essere così remoto
il ricordo di tempi in cui una climatizzazione confortevole non era affatto la
norma. Perfino nelle ville nobiliari e nei castelli fino ad almeno l’inizio del
Novecento dubito si stesse molto confortevoli in inverno se non vicino al
camino. Anzi, immagino il personale in cucina più caldo del povero nobile in
pesanti vestaglie che si aggira in gelide sale dai soffitti sinistramente alti
e finestre piene di spifferi.
Anche nelle case dove vivevano i miei nonni quando io ero
piccolo l’unico ambiente ben riscaldato era la cucina, dove il cuore energetico
pulsante era la “cucina economica” a legna – ve la ricordate? – quella
stufa-piano di cottura e forno con un sistema geniale di cerchi concentrici in
ghisa che permetteva al piano cottura superiore di aprirsi per dare accesso
alla zona di combustione e caricarla di grossi ciocchi di legna ad ardere. Che
meraviglia.
Le camere da letto in quelle case non erano riscaldate, se
non all’interno dei letti con il cosiddetto “prete”: un telaio di legno simile
a uno slittino affusolato che teneva alte le lenzuola e custodiva all’interno
un braciere ardente.
Ora che viviamo in case meglio coibentate, non foss’altro
grazie alle finestre moderne installate con gli sconti fiscali, forse possiamo
affermare che tagliare drasticamente i consumi da riscaldamento è fattibile
senza rischiare la vita? Chi vuole. Certo l’assenza di cucina economica non
aiuta (ma qualche giorno fa in trasferta in Trentino ho visto negozi di stufe a
pellet agghindati come gioiellerie).
Chi non vuole risparmiare luce e gas può sempre pagare le
bollette e consolarsi pensando che scherzi del genere le energie fossili li
hanno già fatti in passato e che forse conviene investire per emanciparsene il
prima possibile.
Questo testo è stato scritto per la rubrica Sparks di
Duferco Energia che ringrazio di permetterne l’uso anche su Derrick.
Ringrazio anche Fulvio Fontini per le conversazione che l’ha ispirato e Paolo Ghelfi per la foto.
Link
- Il rapporto Goldman Sachs: https://www.goldmansachs.com/insights/pages/the-energy-affordability-crisis.html
- L'analisi di ECCO Think Tank: https://eccoclimate.org/it/gas-finita-la-pacchia/
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