Puntata registrata in presa diretta per il ciclo Le camminate (im)possibili. Si può ascoltarla qui. Segue una trascrizione un po' aggiustata.Foto fatta a Londra
nei pressi di Battersea
È un sabato mattina di inizio autunno. Sto passeggiando nel
quartiere di Chelsea, a Londra.
C'è molta calma, parchi con famiglie, auto di lusso
parcheggiate davanti alle case vittoriane e tantissime bici. Bici dei circuiti
a noleggio con pedalata assistita, bici pieghevoli, private, bici anche usate visibilmente
per fare sport.
I lampioni sulla strada hanno quasi tutti una presa alla
base per ricaricare le auto elettriche, non solo a Chelsea che è un quartiere
molto ricco.
Londra da anni ha introdotto uno dei sistemi di disincentivo
economico più forti al mondo all'utilizzo dell'auto privata, tassando sia
l'inquinamento sia la congestione. Avere un'auto e usarla a Londra costringe oggi
a contribuire notevolmente al bilancio dell'amministrazione cittadina.
E da quello che posso vedere rispetto ai viaggi di anni fa,
di auto ce ne sono meno. La città è più bella, più silenziosa, meno inquinata. È
piacevole andare in giro a piedi.
Ci sono le piste ciclabili, soprattutto quella spettacolare
sul Tamigi, ricavata alla base degli edifici sul fiume oppure alta panoramica
sull’argine. C'è l'eccezione per le bici rispetto al divieto di accesso nelle strade
a senso unico (non solo a Londra). Sempre più genitori girano con le cosiddette
cargo bike coi bimbi nel cassone, un uso che sa sempre meno di ostentazione di
famiglia sana e felice e più di praticità.
Un bimbo intanto sta commentando una Ferrari parcheggiata.
E passeggiando qui, vedendo la trasformazione della città da
un quartiere chiaramente di privilegiati, mi stavo chiedendo questo: se è vero
che la fortuna di spostarsi quotidianamente in bici forse non è ancora
accessibile a tutti, magari per la mancanza di mezzi pubblici adatti all’interscambio,
credo che il passo successivo sia rendere disponibile ovunque l’assetto
ciclabile, anziché prendersela con le cosiddette ZTL privilegiate.
Se l'aspirazione di avere tutti una Ferrari parcheggiata
davanti casa non è verosimile, e magari nemmeno tanto desiderabile, quella di
potersi muovere in bici in una città che diventa per questo più bella, beh, io
credo che sia alla portata di molte città che non l’hanno ancora fatto, almeno in
Europa.
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