Terza puntata sulle lobby e sui lobbisti. Nella
precedente dicevamo che se da un lato alcuni Paesi regolamentano il lavoro dei
lobbisti, e impongono condizioni di trasparenza alle interazioni tra lobbisti e
politici, l’Italia invece non ha introdotto norme specifiche.
Ce lo raccontava Giovanni Galgano, lobbista professionista
fondatore e capo di Public Affairs Advisors, gruppo Value Relations. A lui
stavolta invece chiedo di farci esempi di come si comportano altri Paesi in
materia.
Mi sembra interessante in
particolare come alcune delle regole imposte all’attività di lobby si
ripercuotano nel lavoro non solo degli influenzatori, ma anche degli
influenzati, i politici, in termini di trasparenza delle loro relazioni e di
conoscibilità e limitazione dei loro potenziali conflitti di interesse.
C’è un messaggio forte in chiusura di questo ciclo di
3 puntate monografiche di Derrick? A me sembra di sì: è piuttosto inutile,
oltre che ingenua, la diffidenza o paura verso l’attività dei lobbisti, attività
insita nel fatto stesso che esistono portatori di interessi diversi. Utile
invece tradurre questa diffidenza in uno sforzo per rendere la lobby più
trasparente e quindi più utile al processo democratico.
Grazie a Giovanni Galgano per questa e la precedente puntata.
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