Noccioleti in provincia di Viterbo |
C’è stata però
anche una novità nella settimana energetica: il voto al Parlamento Europeo sulla
cosiddetta “tassonomia” con la cosiddetta “inclusione di gas e nucleare”.
Di cosa si
tratta?
La “tassonomia”
è una sorta di indicazione europea per ora rivolta agli investitori privati su
quali attività siano considerabili coerenti o meno con le politiche del clima. Un’etichetta
con criteri omogenei per guidare gli investimenti, un po’ come quelle sulle
classi di consumo degli elettrodomestici, solo che qui un investimento o è sostenibile
o no, senza sfumature.
Il voto del
Parlamento UE ha dato via libera a una proposta della Commissione che
considera, all’interno di alcune limitazioni e modificando l’impostazione
iniziale, sostenibili anche investimenti nella filiera del nucleare - una fonte
non rinnovabile ma senza emissioni dannose per il clima – e nel gas – una fonte
fossile e quindi con emissioni dannose per il clima.
Perché dunque
secondo i fautori dell’inclusione il gas può giovare al clima? Perché come sostituto
di petrolio o carbone può accelerare la riduzione delle emissioni-serra in
attesa di altre fonti che ne siano effettivamente prive.
Cosa forse vera
in alcune economie, ma difficilmente applicabile all’Italia, che ha uno dei
sistemi energetici già oggi più dipendenti dal gas al mondo (e ne stiamo
pagando le conseguenze in termini di prezzi dell’energia), che ha già da tempo abbandonato
l’uso dei prodotti petroliferi per la produzione di elettricità e che ricorre
in misura limitata al carbone a fini energetici.
Non solo, il
grosso delle nuove infrastrutture di gas in costruzione o previste in Italia
(rigassificatori e reti da un lato, centrali termoelettriche dall’altro) gode
di remunerazioni attraverso rispettivamente tariffe regolate e “capacity
market”, due forme di rimborso sicuro in bolletta per gli investitori. Difficilmente
quindi questi investimenti avrebbero patito ristrettezze di credito finanziario
anche senza inclusione nella tassonomia.
In compenso, annacquare
il segnale della tassonomia danneggia proprio quei settori in cui, rispetto al
nostro mix di partenza già ricco di gas, dovremo investire per raggiungere gli
obiettivi dello stesso Governo, cioè energie rinnovabili, efficienza, accumuli,
reti elettriche “intelligenti”. I capitali necessari per questi settori,
indiscutibilmente verdi, da oggi dovranno contendersi l’etichetta verde con
quelli destinati al gas fossile.
Link
- Un articolo sulla tassonomia sul sito del comitato sociale ed economico europeo: https://www.eesc.europa.eu/it/news-media/news/tassonomia-della-finanza-sostenibile-la-chiave-sostenere-gli-investimenti-verdi-e-prevenire-il-cambiamento-climatico
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RispondiEliminaSaluta Paolo Cappelli