Sistema di ricarica per bus elettrici a Putrajaya (Foto Derrick) |
Prima di andare ai fatti faccio una premessa: nei garage dei
condomini l’impianto elettrico è collegato al contatore condominiale e soggetto
a regole progettuali particolari che si applicano ai locali a “maggior rischio
di incendio” come dice una sezione dedicata delle norme impiantistiche CEI
rilevanti. Quindi, a meno di non aver fatto installare un proprio contatore o a
meno che non ci siano subcontatori condominiali che di norma non sono
giustificabili dall’ammontare dei consumi, ciò che si consuma nel box finisce
socializzato nelle spese di condominio come bolletta della cosiddetta “luce
scale”, a una tariffa di solito molto più costosa di quella negli appartamenti
di residenza privati.
Bene, veniamo al dunque. Il mio amico Antoine mi ha fatto
vedere una lettera inviata dal suo
amministratore di condominio, in cui si
lamentano danni all’impianto elettrico del garage e spese dovuti a ricariche di
auto elettriche nei box usando l’impianto condominiale.
La lettera in modo piuttosto dettagliato (un amministratore
alacre, si direbbe) si profonde in spiegazioni su perché il fatto riscontrato
non è accettabile sulla base di due filoni principali di argomenti:
- Gli impianti elettrici del garage non sono adatti a carichi così intensi, e in più per motivi di sicurezza il regolamento del condominio prevede che qualunque apparecchio elettrico anche di piccoli consumi debba essere spento quando il box è impresidiato.
- Non è accettabile che i condòmini paghino i costi di ricarica delle auto elettriche altrui, perdipiù (aggiungo io) a un costo più elevato di quello che ci sarebbe con una fornitura dedicata.
Vi confesso che lo stesso problema c’è nel garage in cui ho il
mio box. Semplicemente, non è ancora emerso perché i ricaricatori a sbafo sono
in misura abbastanza contenuta da non aver suscitato reazioni.
Che commenti mi vengono?
Intanto, che questa situazione sarà presto diffusissima e
non eludibile. Prevedo molto lavoro per gli installatori di subcontatori o
richieste di attivazione di contatori per nuove utenze di ricarica nei box, o
ancora richieste di modifica degli impianti per collegare il box all’utenza
dell’appartamento sovrastante di chi abita nello stesso stabile. A ben vedere,
sarebbe molto più razionale rispetto a quest’ultima soluzione che le norme
permettessero di collegare virtualmente il contatore di un box a quello
dell’appartamento nello stesso stabile.
La buona notizia è che il problema non dovrebbe riscontrarsi con gli scooter o altri mezzi elettrici più piccoli, che sono normalmente dotati di batterie staccabili che possono essere ricaricate a casa con la propria energia. A meno di non farla sporca, come - ci giurerei – molti fanno.
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- L'audio di questa puntata è anche su Youtube qui
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