sabato 4 marzo 2023

Telefonate moleste in occasione del cambio di fornitore energia (Puntata 566 in onda il 7/3/23)

Treno turistico a Busan (Foto Derrick)
Il mio vecchio fornitore di gas non mi ha rinnovato il prezzo fisso che avevo, e questo è avvenuto prima di inizio agosto 2022, data a partire dalla quale simili recessi unilaterali sono stati limitati dalla legge. Io alla notizia avevo subito preannunciato che avrei cambiato operatore, e così ho fatto. C’è voluto un po’ di tempo per motivi non rilevanti qui, ma finalmente a inizio marzo 2023 è avvenuto il passaggio.

Vi racconto ora il tipo di telefonate che ho ricevuto nell’imminenza del cambio e nei giorni successivi.

Intanto quelle del sedicente vecchio fornitore. Dico sedicente perché non è mai facile capire se una telefonata viene dall’ufficio commerciale di un operatore o da agenzie esterne che gli procacciano contratti o da puri millantatori. Ebbene: nei giorni prima del cambio il sedicente vecchio fornitore mi ha proposto di restare, al che ho declinato. Nei giorni successivi mi ha proposto di tornare anticipando offerte strepitose che non ho ascoltato (ma che avevano la struttura di prezzi variabili – cioè agganciati al prezzo spot all’ingrosso) con un ricarico e una quota fissa commerciale annuale come ormai sembra inevitabile in tutte le offerte di mercato.

Fin qui il mio commento è che se gli operatori hanno così tanta energia da spendere per riprendermi con loro non si capisce perché non ne usino una frazione per evitare di perdermi. E non è vero che non potessero nel mio caso discernere che in effetti me ne sarei andato.

Ma la telefonata più grave l’ho ricevuta da una persona che ha detto di chiamarsi Antonella Brianza, sedicente dipendente di Areti (quest’azienda la cito perché è il monopolista della distribuzione elettrica a Roma, in regime regolato) che verso la fine di febbraio ha detto che risultava al distributore una richiesta di passaggio di fornitore anomala e mi ha offerto di bloccarla. Bloccandola, attenzione, non sarei tornato al vecchio fornitore bensì passato, indovinate a quale gruppo. Ecco, avete indovinato.

Ora, qui le anomalie sono oltre ogni immaginazione: intanto non si capisce che c’entri il distributore elettrico locale, il cui gruppo non è tra l’altro né il mio vecchio fornitore né il nuovo, con un passaggio di fornitura del gas. Poi, non si capisce come questa persona sapesse del mio cambio di fornitore gas.

Mi ha infine oggi chiamato un signore che dice di lavorare per il nuovo fornitore. Ha detto che sarebbe felice di vendermi una caldaia a condensazione facendomela pagare a rate in bolletta. Gli ho risposto che non m’interessa e che anzi sto per rinunciare del tutto al gas anche per riscaldare l’acqua sanitaria.

Ora, cosa imparo da questa mia esperienza? Che i fornitori uscenti oppure i distributori locali non prestano alcuna attenzione nel mantenere riservate le informazioni sui clienti che cambiano fornitore, e che non c’è alcuna possibilità di sapere per chi lavora davvero chi ci chiama. Nella mia esperienza, quasi sempre se chiedo una mail con la copia di un documento di riconoscimento di chi chiama la persona mette giù. L’unica reazione razionale quindi purtroppo è: chiedere di passare a una videochiamata con ostensione di documento o buttare direttamente giù il telefono e comunicare solo con altri canali tracciabili.


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