Treno turistico a Busan (Foto Derrick) |
Vi racconto ora il tipo di telefonate che ho ricevuto nell’imminenza
del cambio e nei giorni successivi.
Intanto quelle del sedicente vecchio fornitore. Dico
sedicente perché non è mai facile capire se una telefonata viene dall’ufficio
commerciale di un operatore o da agenzie esterne che gli procacciano contratti
o da puri millantatori. Ebbene: nei giorni prima del cambio il sedicente
vecchio fornitore mi ha proposto di restare, al che ho declinato. Nei giorni
successivi mi ha proposto di tornare anticipando offerte strepitose che non ho
ascoltato (ma che avevano la struttura di prezzi variabili – cioè agganciati al
prezzo spot all’ingrosso) con un ricarico e una quota fissa commerciale annuale
come ormai sembra inevitabile in tutte le offerte di mercato.
Fin qui il mio commento è che se gli operatori hanno così
tanta energia da spendere per riprendermi con loro non si capisce perché non ne
usino una frazione per evitare di perdermi. E non è vero che non potessero nel
mio caso discernere che in effetti me ne sarei andato.
Ma la telefonata più grave l’ho ricevuta da una persona che
ha detto di chiamarsi Antonella Brianza, sedicente dipendente di Areti (quest’azienda
la cito perché è il monopolista della distribuzione elettrica a Roma, in regime
regolato) che verso la fine di febbraio ha detto che risultava al distributore
una richiesta di passaggio di fornitore anomala e mi ha offerto di bloccarla.
Bloccandola, attenzione, non sarei tornato al vecchio fornitore bensì passato,
indovinate a quale gruppo. Ecco, avete indovinato.
Ora, qui le anomalie sono oltre ogni immaginazione: intanto
non si capisce che c’entri il distributore elettrico locale, il cui gruppo non
è tra l’altro né il mio vecchio fornitore né il nuovo, con un passaggio di
fornitura del gas. Poi, non si capisce come questa persona sapesse del mio cambio
di fornitore gas.
Mi ha infine oggi chiamato un signore che dice di lavorare
per il nuovo fornitore. Ha detto che sarebbe felice di vendermi una caldaia a
condensazione facendomela pagare a rate in bolletta. Gli ho risposto che non m’interessa
e che anzi sto per rinunciare del tutto al gas anche per riscaldare l’acqua
sanitaria.
Ora, cosa imparo da questa mia esperienza? Che i fornitori uscenti oppure i distributori locali non prestano alcuna attenzione nel mantenere riservate le informazioni sui clienti che cambiano fornitore, e che non c’è alcuna possibilità di sapere per chi lavora davvero chi ci chiama. Nella mia esperienza, quasi sempre se chiedo una mail con la copia di un documento di riconoscimento di chi chiama la persona mette giù. L’unica reazione razionale quindi purtroppo è: chiedere di passare a una videochiamata con ostensione di documento o buttare direttamente giù il telefono e comunicare solo con altri canali tracciabili.
Link
- Tutte le puntate di Derrick sulla scelta del fornitore d'energia
(in ordine anticronologico: occorre scendere per vedere quelle precedenti a questa):
http://derrickenergia.blogspot.com/search/label/Scelta%20del%20fornitore - Eccezionalmente di questa puntata è disponibile il video qui: https://youtu.be/pa5eZFusVFU
- Il registro pubblico delle opposizioni per le chiamate di marketing:
https://cittadino.registrodelleopposizioni.it/ - Il sito "Difenditi così" di AGCM e ARERA: https://www.difenditicosi.it/
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