Lo scorso venerdì 14
dicembre 2012 il Ministero dello Sviluppo Economico ha ospitato nella sua sala
degli arazzi in via Veneto a Roma una presentazione dell'appena uscita edizione
2012 del World Energy Outlook, il ponderoso e prezioso annuario mondiale
dell'energia edito dall'International Energy Agency di Parigi, d'ora in poi
IEA, agenzia partecipata dai paesi Ocse e con collaborazioni anche al di fuori
dell'area Ocse.
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Derrick video: spunti dalla bozza di strategia energetica nazionale (ott. 2012)
A presentare l'annuario
c'era il capo economista della IEA, Fatih Birol, e ad ospitarlo il ministro dello
sviluppo economico Passera, il sottosegretario con delega per l'energia Claudio
De Vincenti e il capo-dipartimento energia Leonardo Senni. Dipartimento che è
autore, dopo anni di annunci mancati dei precedenti governi, del documento di
strategia energetica nazionale attualmente in consultazione che ha incassato da
Fatih Birol un convinto apprezzamento in apertura della sua relazione. La
stretegia energetica nazionale proposta dal Governo italiano, ha detto Birol,
va nella direzione giusta.
E come esempio ha citato l'accento dato all'importanza dell'efficienza energetica, e fatto un parallelismo con gli Stati Uniti. Se gli USA – ha detto Birol – stanno affrancandosi dalle importazioni di combustibili fossili, è anche grazie alle politiche di efficienza – in particolare sugli autoveicoli – messe in piedi dal governo Obama.
E come esempio ha citato l'accento dato all'importanza dell'efficienza energetica, e fatto un parallelismo con gli Stati Uniti. Se gli USA – ha detto Birol – stanno affrancandosi dalle importazioni di combustibili fossili, è anche grazie alle politiche di efficienza – in particolare sugli autoveicoli – messe in piedi dal governo Obama.
Gli USA hanno un ruolo
importante nell'attualità dell'energia globale. Secondo l'outlook la loro
capacità di produzione di petrolio aumenterà fino al 2020 grazie soprattutto alle
risorse non convenzionali, rendendo gli USA nello stesso tempo anche il più
grande produttore mondiale, e con prospettiva di diventare esportatore netto nel
2030. Mentre nel gas l'abbondanza statunitense ha portato i prezzi nazionali
già oggi a un quinto di quelli europei e a un ottavo di quelli giapponesi.
Ma la nuova disponibilità
di petrolio non è solo americana. Le prospettive irachene sono in particolare favorevoli
a un aumento di produzione, così come quelle africane e brasiliane. Si
prospetta insomma, come Derrick da tempo ritiene, un nuovo rinvio della tesi
del picco globale di capacità produttiva del petrolio, il che non è una buona
notizia per le prospettive dell'economia decarbonizzata.
[...]
Alessandro Lanza, ex capo economista dell'Eni, lo scorso 12 dicembre era al Politecnico di Milano per una relazione in cui io gli facevo da – come si usa dire – discussant, e ha ricordato che parlare di sostenibilità nell'uso delle fonti fossili è in senso stretto una contraddizione in termini, visto che prima o poi si è costretti a smettere di consumare una risorsa che non si riproduce.
Alessandro Lanza, ex capo economista dell'Eni, lo scorso 12 dicembre era al Politecnico di Milano per una relazione in cui io gli facevo da – come si usa dire – discussant, e ha ricordato che parlare di sostenibilità nell'uso delle fonti fossili è in senso stretto una contraddizione in termini, visto che prima o poi si è costretti a smettere di consumare una risorsa che non si riproduce.
Ma c'è anche un'insostenibilità fatta di incentivi perversi nell'economia delle fonti fossili. Gli aiuti economici a queste fonti – riporta l'Outlook – continuano ad aumentare e hanno superato al mondo il mezzo miliardo di dollari nel 2011, soprattutto a causa delle politiche in nord Africa e Medio Oriente. Sentite qua: il mondo sussidia le fonti fossili 6 volte di più di quanto sussidi le fonti rinnovabili di energia.
Politiche del genere, insieme a prospettive di prezzi relativamente bassi per olio e gas, non aiutano nemmeno l'efficienza energetica, che pure non è solo nell'agenda politica di Europa e Stati Uniti, ma anche della Cina, che punta a una riduzione della sua intensità energetica del 16% nel 2015. Gli scenari IEA proposti nell'Outlook 2012 confermano peraltro la visione dell'agenzia secondo cui gli investimenti già decisi e altri aggiuntivi in efficienza energetica si ripagheranno anzitutto grazie alla minor dipendenza dalle fonti fossili. Resta, come dicevo, l'incognita di quanto questi ritorni siano a rischio se le prospettive di scarsità economica di petrolio e gas si allontanano nel tempo.
In chiusura, provo a fare uno zoom all'indietro, visto che parliamo di relativa e temporanea abbondanza di energia. Sapete quante persone al mondo non hanno accesso all'energia elettrica? 1,3 miliardi.
In chiusura, provo a fare uno zoom all'indietro, visto che parliamo di relativa e temporanea abbondanza di energia. Sapete quante persone al mondo non hanno accesso all'energia elettrica? 1,3 miliardi.
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