martedì 23 luglio 2013

D169 – Sussidi e aiuti di Stato

Ricorderete che a maggio ci siamo occupati qui di sussidi nell'energia. Sappiamo che c'è stata un'escalation di quelli alle fonti elettriche rinnovabili entrate in esercizio nel recente passato. Così, anche se i nuovi impianti ne ricevono già oggi di molto più contenuti, resta il peso notevole del costo dei cosiddetti diritti acquisiti che continueranno ad applicarsi alle bollette per anni.

Un problema non solo italiano. Riguarda per esempio anche Spagna, Germania e Regno Unito. Sempre a maggio abbiamo visto che la Germania e l'Italia hanno recentemente modificato il modo in cui il costo degli oneri del sistema energetico, sussidi alle rinnovabili in primis, viene ribaltato sui clienti. In entrambi i Paesi da quest'onere sono in buona parte esentati i grandissimi consumatori elettrici e in parte i consumatori non grandi in assoluto ma per i quali la bolletta elettrica ha un grosso impatto sul conto economico.

È giusta questa esenzione?
Facciamo un passo indietro. Un motivo per cui i costi di ambientalizzazione del settore energetico devono essere pagati dai clienti d'energia e non da tutti i contribuenti sta nel principio europeo del "chi inquina paga", che può essere declinato nella versione "chi usa paga". Si tratta di un principio con varie ricadute positive: intanto evita un appesantimento delle imposte vere e proprie, poi, soprattutto, introduce una forma virtuosa di responsabilizzazione: se uso meno energia pago meno i costi della sua ambientalizzazione.

Esentare, benché parzialmente, i grandi consumatori industriali dal peso dei sussidi alle rinnovabili evidentemente viola il principio del chi inquina paga. Ma viene fatto, per esempio in Italia e in Germania, due superpotenze industriali, per evitare di mettere i consumatori industriali di energia in una condizione di sfavore rispetto ai loro competitori internazionali, in particolare quelli di Paesi che non hanno fatto scelte altrettanto impegnative in tutela dell'ambiante.

Ma con un sistema di esenzioni, inevitabilmente arbitrarie oltre che incoerenti con il chi inquina paga, si genera un problema di aiuti di Stato. Per questo motivo, secondo Der Spiegel, il commissario UE alla concorrenza Almunia aprirà in questi giorni una procedura d'infrazione contro la Germania per aver esentato i grandi consumatori industriali dal pagamento degli oneri dei sussidi alle rinnovabili. Una possibilità che da un po' era nell'aria come già segnalato da Derrick.

Merkel, intervistata dalla tv tedesca ARD, ha detto che se verrà rieletta a settembre cercherà di metterci una pezza.

Non è impossibile che il prossimo indagato sia l'Italia.

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