Ricorderete che a maggio ci siamo occupati qui di sussidi nell'energia.
Sappiamo che c'è stata un'escalation di quelli alle fonti elettriche
rinnovabili entrate in esercizio nel recente passato. Così, anche se i nuovi
impianti ne ricevono già oggi di molto più contenuti, resta il peso notevole
del costo dei cosiddetti diritti acquisiti che continueranno ad applicarsi alle
bollette per anni.
Un problema non solo
italiano. Riguarda per esempio anche Spagna, Germania e Regno Unito. Sempre a
maggio abbiamo visto che la Germania e l'Italia hanno recentemente modificato
il modo in cui il costo degli oneri del sistema energetico, sussidi alle
rinnovabili in primis, viene ribaltato sui clienti. In entrambi i Paesi da
quest'onere sono in buona parte esentati i grandissimi consumatori elettrici e
in parte i consumatori non grandi in assoluto ma per i quali la bolletta
elettrica ha un grosso impatto sul conto economico.
È giusta questa esenzione?
Facciamo un passo
indietro. Un motivo per cui i costi di ambientalizzazione del settore
energetico devono essere pagati dai clienti d'energia e non da tutti i
contribuenti sta nel principio europeo del "chi inquina paga", che
può essere declinato nella versione "chi usa paga". Si tratta di un
principio con varie ricadute positive: intanto evita un appesantimento delle
imposte vere e proprie, poi, soprattutto, introduce una forma virtuosa di
responsabilizzazione: se uso meno energia pago meno i costi della sua
ambientalizzazione.
Esentare, benché
parzialmente, i grandi consumatori industriali dal peso dei sussidi alle
rinnovabili evidentemente viola il principio del chi inquina paga. Ma viene
fatto, per esempio in Italia e in Germania, due superpotenze industriali, per
evitare di mettere i consumatori industriali di energia in una condizione di
sfavore rispetto ai loro competitori internazionali, in particolare quelli di
Paesi che non hanno fatto scelte altrettanto impegnative in tutela
dell'ambiante.
Ma con un sistema di
esenzioni, inevitabilmente arbitrarie oltre che incoerenti con il chi inquina
paga, si genera un problema di aiuti di Stato. Per questo motivo, secondo Der
Spiegel, il commissario UE alla concorrenza Almunia aprirà in questi giorni una
procedura d'infrazione contro la Germania per aver esentato i grandi
consumatori industriali dal pagamento degli oneri dei sussidi alle rinnovabili.
Una possibilità che da un po' era nell'aria come già segnalato da Derrick.
Merkel,
intervistata dalla tv tedesca ARD, ha detto che se verrà rieletta a settembre
cercherà di metterci una pezza.
Non è impossibile che il prossimo indagato sia l'Italia.
Non è impossibile che il prossimo indagato sia l'Italia.
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