Terza e ultima puntata con Andrea Molocchi e Donatello
Aspromonte, autori di uno studio che confronta il valore economico dei danni
ambientali legati alle varie attività (in gergo le esternalità ambientali) con
quello delle imposte ambientali (che dovrebbero far pagare gli stessi costi a
chi li causa).
Riguardo ai risultati dello studio rimando alle puntate
precedenti.
Qualche commento invece sulla
metodologia del calcolo delle esternalità: come si dà un prezzo agli effetti
indesiderati di un’attività? L’abbiamo visto altre volte in Derrick: per
calcolare i costi esterni ambientali occorre tra le altre cose quantificare sia
un valore monetario della vita (per esempio il costo del modo più economico di
preservarla, o il reddito effettivo o potenziale di quella persona), sia la
quantità di vita persa, per esempio a causa dell’esposizione a sostanze
tossiche, dato, quest’ultimo, che si ricava da studi epidemiologici.
Quanto arbitrio c’è in tutto ciò? Forse ce n’è, ma molto meno,
per esempio, di quanto ce n’è nel decidere una politica di investimenti
pubblici senza studi costi-benefici, magari rincorrendo qualche tipo di
retorica o moda momentanea. Sentiamo Andrea Molocchi:
Se avete ascoltato questa puntata, volete farlo sapere o
fare commenti, scrivete a ioascolto@radioradicale.it.
Grazie.
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