martedì 10 luglio 2018

Divertor Tokamak Test a Frascati (Puntate 353 e 363 in onda il 17/4 e 10/7/2018)

Nell'aprile 2018 Derrick si è occupato di un impianto sperimentale chiamato Divertor Tokamak Test, previsto al centro Enea di Frascati e cofinanziato dall’UE.
La puntata completa, che parla del Tokamak e delle prospettive dell'energia elettrica nucleare, è più in basso in questo post.

Il Tokamak a Frascati appeso a una lite al TAR tra regioni?

La scelta del sito di Frascati l’ha fatta l’ENEA tra varie opzioni disponibili, con altri siti che si erano candidati tra cui Manoppello in Abruzzo. Regione che, insieme alla Puglia, si è opposta al TAR alla scelta di Frascati con richiesta di sospensione degli effetti della decisione.
Il 4 luglio 2018 Nicola Zingaretti, presidente della regione Lazio, ha scritto ai suoi colleghi e compagni di partito Emiliano e D’Alfonso, presidenti delle regioni Puglia e Abruzzo, affinché rinuncino al ricorso. Ecco un passaggio del suo appello come riportato dai giornali:
Pur essendo libera di scegliere, Enea ha ritenuto di rivolgere un avviso tra le Regioni per verificare se
esistessero altri laboratori con caratteristiche e standard superiori a quelli assicurati da Frascati che, infine, a giudizio
dell’ente, è risultato quello maggiormente vantaggioso per la realizzazione del progetto. […] Siamo di fronte a un grande classico italiano: il ricorso al TAR con richiesta di sospensiva. Non entro nella disputa giuridica. Mi rivolgo a voi piuttosto come leader politici. L’avvio di un contenzioso sulla base di cavilli porterà infatti a un’interruzione del processo e, infine, a un unico risultato certo: perdere l’investimento europeo. Quindi, perdere tutti. È un film visto troppe volte: voi ricorrete, noi ci difendiamo, in una trafila che tutti conosciamo e che tutti soffriamo. Qui però la posta in gioco è altissima: avviando questa trafila ci carichiamo il serio rischio di consegnare a un’altra nazione l’hub dell’energia buona. L’Europa non attende che si concludano le nostre schermaglie, e non aspetta certo i tempi della giustizia italiana.
Difficile non condividere Zingaretti, no?
Ma anche le ragioni di D’Alfonso, governatore dell’Abruzzo, se corrette come le ho lette su Abruzzo Web (link sotto), sono più che rilevanti: il sito di Manoppello (vicinissimo a dove lo stesso D’Alfonso è nato, tra l’altro), sarebbe stato scartato per un errore di valutazione, non avendo l’Enea considerato la presenza di rete telematica in fibra che invece sarebbe disponibile molto vicino al sito.

Un bel problema: più giusto “fare squadra” come chiede Zingaretti o chiarire nel merito le ragioni dei siti concorrenti? In fondo anche un accordo volontario tra le regioni che tenesse conto di eventuali nuovi elementi emersi, senza aspettare il TAR, sarebbe un modo di fare squadra.



Puntata 353: il Tokamak e considerazioni sul futuro dell'energia nucleare (con Elvio Cipollone)

Nella primavera 2018 i giornali hanno annunciato che all’Enea di Frascati si farà un impianto sperimentale chiamato Divertor Tokamak Test, utile alla ricerca europea per la realizzazione di reattori nucleari a fusione.
Il Tokamak sperimenterà tecniche per confinare e controllare le enormi quantità di energia emesse dalla fusione.
Un primo reattore sperimentale di questo tipo è in costruzione in Francia, e per metà di questo secolo è ipotizzato il primo impianto in grado di produrre affidabilmente energia elettrica da fusione nucleare.

Ho sentito Evio Cipollone, chimico già ricercatore sui reattori nucleari cosiddetti surgeneratori, tipo Super-Phénix, sempre nell'ambito del programma europeo per i reattori veloci, ora impegnato nel campo della ricerca e della protezione ambientale.

La prima domanda per Cipollone riguarda il fine principale della macchina di Frascati.



Quali vantaggi avremo con i reattori a fusione rispetto agli attuali a fissione?



A Derrick abbiamo già visto che il nucleare, caratterizzato da costi altissimi in singoli siti, comporta problemi di governance e di sostenibilità economica che rendono questi impianti difficili, anzi, stando alle esperienze fino ad ora, impossibili da gestire se non con l’intervento diretto dello Stato e quindi con logiche diverse da quelle di un mercato dell’energia sempre più diffuso, contendibile e aperto a nuovi operatori.
Sentiamo Cipollone su questo:



Una conclusione potrebbe essere che da un lato la ricerca europea sulla fusione nucleare potrà portare a risolvere parte dei problemi ambientali dell’attuale nucleare termoelettrico, con ricadute positive di avanzamento tecnologico anche in altri settori, dall’altro differenti problemi di questi impianti, legati alla governance e al grande rischio finanziario, probabilmente resteranno.

Grazie dunque a Elvio Cipollone, e a Corinna Miglio che mi ha dato l’idea per questa puntata.


Link utili:

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