Con Marianna Antenucci
La politica fiscale non è
materia devoluta all’Unione Europea secondo i Trattati costitutivi dell'UE, ma l’Europa ha competenza
in termini di armonizzazione delle politiche fiscali degli Stati Membri nei
limiti di quanto necessario al buon funzionamento del mercato unico (infatti le
imposte indirette, che insistono sui beni scambiati, sono quelle di cui l’UE si
occupa di più).
D’altra parte nell’applicazione delle norme sugli aiuti di
Stato (regolate dal trattato) è evidente che anche gli aiuti forniti tramite il
sistema fiscale (o addirittura parafiscale nel settore energia, come abbiamo
visto più volte qui) devono rientrare nella sfera di attenzione e azione
dell’UE.
Auto elettriche alla stazione di Pavia nel 2012 |
Tra le imposte indirette
con notevoli impatti sui mercati e sull’ambiente, ci sono le accise
sull’energia, su cui l’UE pone norme generali legate perlopiù al valore minimo
accettabile sulla base di una vecchia direttiva del 2003, che la Commissione
precedente a quella oggi in scadenza cercò già una volta di aggiornare senza
trovare il consenso dei Governi nel Consiglio.
Ora un recente “staff working
paper” della Commissione (link sotto) torna alla
carica rispetto alla necessità di intervenire in materia per affrontare alcune
inefficienze, in particolare:
- La flessibilità concessa agli Stati Membri nel fissare i propri livelli di tassazione che ha portato a un quadro europeo eccessivamente frammentato
- Le esenzioni/riduzioni fiscali in vari settori, che disincentivano l’utilizzo di soluzioni meno inquinanti e – per esempio nel settore del trasporto marittimo e aereo - risultano incompatibili con gli obiettivi UE per la decarbonizzazione
- L’assenza di alcun riferimento al contenuto di CO2 nella definizione dei livelli di tassazione, con il rischio di tassare meno prodotti energetici più dannosi al clima
- La tassazione minima, mai indicizzata e rivista, troppo bassa e definita senza seguire una ratio precisa e tale da fornire segnali di prezzo discordanti con le attuali politiche europee.
Quali erano i correttivi
che già la Commissione cercò di introdurre e ora qui ripresenta?
- Introdurre una tassazione basata sul contenuto energetico e sulle emissioni di CO2, in modo da distinguere tra le diverse fonti energetiche senza pregiudicare la competizione tra gli Stati
- Prevedere un quadro fiscale specifico per la tassazione delle energie rinnovabili
- Evitare sovrapposizioni tra sistemi di carbon tax e sistema di limite e scambio dei permessi ad emettere CO2 (ETS).
Del resto se, come tutti
ripetono, la transizione energetica è una questione trasnazionale, sarà anche
ora di una politica fiscale europea integrata su questi punti.
Link utili:
- Staff working paper della Commissione UE sulla tassazione energia (settembre 2019):
https://ec.europa.eu/taxation_customs/sites/taxation/files/energy-tax-report-2019.pdf - Altre puntate di Derrick con la collaborazione di Marianna Antenucci:
https://derrickenergia.blogspot.com/search?q=marianna+antenucci
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