domenica 13 ottobre 2019

Armonizzazione UE della fiscalità su energia (Puntata 412 in onda il 15/10/19)

Con Marianna Antenucci

La politica fiscale non è materia devoluta all’Unione Europea secondo i Trattati costitutivi dell'UE, ma l’Europa ha competenza in termini di armonizzazione delle politiche fiscali degli Stati Membri nei limiti di quanto necessario al buon funzionamento del mercato unico (infatti le imposte indirette, che insistono sui beni scambiati, sono quelle di cui l’UE si occupa di più).
D’altra parte nell’applicazione delle norme sugli aiuti di Stato (regolate dal trattato) è evidente che anche gli aiuti forniti tramite il sistema fiscale (o addirittura parafiscale nel settore energia, come abbiamo visto più volte qui) devono rientrare nella sfera di attenzione e azione dell’UE.

Auto elettriche alla stazione di Pavia nel 2012
Tra le imposte indirette con notevoli impatti sui mercati e sull’ambiente, ci sono le accise sull’energia, su cui l’UE pone norme generali legate perlopiù al valore minimo accettabile sulla base di una vecchia direttiva del 2003, che la Commissione precedente a quella oggi in scadenza cercò già una volta di aggiornare senza trovare il consenso dei Governi nel Consiglio.

Ora un recente “staff working paper” della Commissione (link sotto) torna alla carica rispetto alla necessità di intervenire in materia per affrontare alcune inefficienze, in particolare:
  • La flessibilità concessa agli Stati Membri nel fissare i propri livelli di tassazione che ha portato a un quadro europeo eccessivamente frammentato
  • Le esenzioni/riduzioni fiscali in vari settori, che disincentivano l’utilizzo di soluzioni meno inquinanti e – per esempio nel settore del trasporto marittimo e aereo - risultano incompatibili con gli obiettivi UE per la decarbonizzazione
  • L’assenza di alcun riferimento al contenuto di CO2 nella definizione dei livelli di tassazione, con il rischio di tassare meno prodotti energetici più dannosi al clima
  • La tassazione minima, mai indicizzata e rivista, troppo bassa e definita senza seguire una ratio precisa e tale da fornire segnali di prezzo discordanti con le attuali politiche europee.


Quali erano i correttivi che già la Commissione cercò di introdurre e ora qui ripresenta?
  • Introdurre una tassazione basata sul contenuto energetico e sulle emissioni di CO2, in modo da distinguere tra le diverse fonti energetiche senza pregiudicare la competizione tra gli Stati
  • Prevedere un quadro fiscale specifico per la tassazione delle energie rinnovabili
  • Evitare sovrapposizioni tra sistemi di carbon tax e sistema di limite e scambio dei permessi ad emettere CO2 (ETS).


Del resto se, come tutti ripetono, la transizione energetica è una questione trasnazionale, sarà anche ora di una politica fiscale europea integrata su questi punti.


Link utili:

Nessun commento:

Posta un commento