Nel piano politico che la
nuova presidente designata della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen ha
presentato al Parlamento Europeo, il primo punto è il “green new deal”, che
include un rafforzamento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia,
l’estensione del sistema di disincentivo alle emissioni dannose per il clima
(l’Emission Trading Scheme – ETS) anche a settori oggi esclusi come la
navigazione in mare e i trasporti di terra, e una carbon border tax sui beni
importati nell’UE che eviti una mera delocalizzazione fuori dall’UE delle
attività economiche ad alta intensità di emissioni.
Ardvreck castle, Scozia |
Già prima della presa di
posizione di Von Der Leyen, un comitato di cittadini europei, in partnership
con l’Associazione Luca Coscioni, Eumans e Science for Democracy (ringrazio Carlo Maresca per le informazioni), ha presentato
una proposta di norma di iniziativa popolare per introdurre una carbon tax
europea con valori progressivamente crescenti da 50 a 100 Euro a tonnellata di
CO2 tra il 2020 e il 2025 e utilizzo dei proventi per investimenti ambientali e riduzione delle imposte sui redditi.
I valori proposti sono coerenti con uno studio recentissimo del
Fondo Monetario Internazionale che valuta in circa 75 €/T un valore di carbon
tax sui prodotti energetici coerente con il raggiungimento degli obiettivi di
decarbonizzazione dell’accordo di Parigi (sotto c’è il link
a un utile articolo in materia di Beatrice Bonini dell’Osservatorio Conti
Pubblici Italiani, segnalatomi da Paolo Costanzo che ringrazio).
La proposta di iniziativa
popolare non scende pressoché in alcun dettaglio (saranno gli uffici della
commissione a declinarla tecnicamente se si raggiungerà il milione di firme
necessarie) e non specifica su quali beni la carbon tax si applicherebbe.
Un’applicazione
semplice potrebbe essere sui prodotti energetici, un’altra su tutti i beni.
Questa dicotomia è in realtà meno importante di quanto sembri, perché anche
facendo pagare una carbon tax sui soli prodotti energetici questa si ripercuote
su tutti gli altri per i quali energie fossili sono state necessarie, senza bisogno
di inventarsi un meccanismo di valutazione dell’impronta ecologica di tutti i
beni. Per questo probabilmente occuparsi dei soli prodotti energetici, come i
combustibili, è la cosa più sensata.
La proposta di iniziativa
popolare mira anche – condivisibilmente – a eliminare l’allocazione di quote
gratuite nell’ambito del sistema ETS, e quindi sembra che l’intento dei
proponenti non sia di sostituire, ma di complementare l’ETS, come è già
avvenuto in Francia e UK. E, infine, anche qui è prevista una carbon border tax
come quella annunciata da Von Der Leyen.
Di nuovo, il paniere dei
beni si cui la border tax si applicherebbe è decisivo rispetto alla sua
complessità. Se applicata su molte categorie di beni, richiederebbe un
tracciamento globale e complesso della loro impronta di carbonio, oppure l’uso
di tabelle predefinite le quali, però, finirebbero per aver esiti opposti agli
obiettivi perché non riuscirebbero a discernere, per esempio, quanta
dell’energia sottesa nella produzione di un bene sia rinnovabile.
Ma la sfida politica
principale di una carbon border tax è probabilmente la sua accettabilità
nell’ambito della disciplina delle tariffe al commercio che il mondo si è dato
con il WTO. Esistono pareri autorevoli secondo cui, se la border tax è in linea
con la carbon tax interna, essa debba intendersi accettabile in termini di
commercio internazionale.
Approfondiremo qui a
Derrick con altre puntate.
Link:
- Linee-guida politiche della nuova Commissione Europea:
https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/political-guidelines-next-commission_en.pdf - Articolo di Paola Tamma su politico sulla border tax europea:
https://www.politico.eu/article/europe-mulls-a-carbon-border-tax/ - Henrik Horn & André Sapir, 2013. "Can border carbon taxes fit into the global trade regime?," Policy Briefs 805, Bruegel.
- Il sito dell'iniziativa di legge popolare per la carbon tax europea:
https://www.stopglobalwarming.eu/ - Altre puntate di Derrick sulla carbon tax:
http://derrickenergia.blogspot.com/search?q=carbon+tax
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