Chi si lamenta che l’autobus non passa dovrebbe prendere in considerazione il fatto che non passi non perché non è uscito dal deposito, ma perché è bloccato nel traffico.
Per garantire la stessa frequenza (pur con una più bassa
velocità) dei bus in mezzo a un traffico più congestionato, serve avere più bus
circolanti, con maggiori costi pur in presenza di un servizio più lento, e
contribuendo oltretutto alla congestione.
Chi, oltre a lamentarsi, sceglie di prendere più spesso
l’auto, diventa un contributore al peggioramento del problema.
La congestione costa. In termini di tempo e quindi di
reddito perso, in termini di inquinamento, in termini di qualità della vita.
Rende le città congestionate miserabili e brutte e produce un abbrutimento di
chi resta bloccato.
Costa anche la congestione delle auto parcheggiate, del
resto. In termini di mancato uso alternativo di quello spazio.
Immaginiamo di voler viaggiare in treno larghi avendo a
disposizione le due coppie dirimpettaie di sedili anziché uno solo. Riterremmo
normale pagare quattro biglietti anziché uno, perché sottraiamo quei posti ad
altri. Allo stesso modo sarebbe razionale pagare di più per occupare una strada
con un oggetto di 10 metri quadri (un’auto) anziché con uno di uno (una bici) o
di mezzo se andiamo a piedi.
La congestione, per dirla con gli economisti, è uno dei
costi esterni (cioè non pagati o non del tutto da chi li causa) più importanti
delle città. Facendola pagare a chi la provoca se ne produrrebbe di meno, e
solo quella socialmente efficiente, cioè che rende possibili attività che
valgono di più del danno che la congestione causa.
Città come Londra o Milano già fanno pagare i veicoli
privati tenendo conto del costo di congestione e non solo di quello
dell’inquinamento. Ma in generale tutte le limitazioni applicabili solo negli
orari di punta considerano in qualche modo il costo di congestione e non solo
quelli dell’inquinamento.
Eppure, la governatrice dello stato di New York ha appena
rimandato sine die la congestion charge che avrebbe dovuto far pagare 15
dollari al giorno a tutti i veicoli in ingresso a Manhattan sotto la
sessantesima strada.
Sarà quindi l’intera comunità mewyorkese a continuare a
pagare. Un segnale brutto che speriamo non interrompa un percorso virtuoso
della città, che ha negli ultimi anni valorizzato con successo la mobilità
ciclabile e pedonale.
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