Pressostato per lavabiancheria |
Questo periodo avrebbe leggermente più senso, ma sarebbe
ancora sbagliato, coniugato nel tempo dell’irrealtà, al congiuntivo imperfetto,
ossia: “non avrebbe senso usare auto elettriche se facessimo ancora
l’elettricità a carbone”.
In realtà per fortuna il mondo usa sempre meno fonti fossili
dannose per il clima per fare elettricità. La prima parte del 2024 in
particolare ha visto accelerare il boom delle fonti rinnovabili anche in Europa,
solo in parte grazie alla maggior disponibilità di energia idroelettrica
rispetto agli anni precedenti. In Italia nella prima metà del 2024 abbiamo
superato il 43% di elettricità da fonti rinnovabili (un record per noi), e il
restante non è se non in minima parte da carbone. Oltretutto, tutte le centrali
a carbone in Italia saranno chiuse entro il 2025 secondo la Strategia
Energetica e il PNIEC, tranne quelle sarde che probabilmente ci metteranno
qualche anno in più (con conseguente responsabilità politica di chi avalla tale
ritardo).
Se teniamo conto degli impianti in costruzione, il sorpasso
delle rinnovabili sulle fossili nell’elettricità è a un passo anche in Italia,
dopo essere avvenuto già in Europa.
Quindi: la storia dell’elettricità da carbone non è mai
stata vera in Italia, ma anche intendendo gas fossile e non carbone è e sarà
rapidamente sempre meno vera.
Detto questo primo chiarimento, ce ne sono altri due forse
meno ovvi.
Il primo: elettrificare i consumi (per esempio usando
elettricità anziché benzina) ha senso anche perché la quota rinnovabile dei
combustibili è molto più bassa di quella della produzione elettrica, ed è
destinata a restarlo in particolare a causa della complessità di
approvvigionarsi di biomassa combustibile, che in molti casi richiede
vastissime aree di agricoltura dedicata e sottratta ad altro, o sfridi che però
non sono disponibili in quantità sufficiente.
Il secondo motivo per cui elettrificare i consumi è sempre
meglio che non farlo è l’inquinamento. Se anche, per assurdo, producessimo
l’elettricità tutta da fonti inquinanti, sarebbe sempre meglio che ad inquinare
fossero impianti relativamente efficienti e in grado di controllare le
emissioni e lontane dai luoghi densamente abitati che tubi di scappamento
urbani ad altezza di passeggino.
Vi torna? Se sì, per favore fate una pernacchia la prossima
volta che sentite la cretinata del “tanto non cambia niente se uso l’auto
elettrica” (o la pompa di calore).
Prima di chiudere, uno spot. Se vi piace Derrick (ma anche
se no) potreste trovare interessante Ecoglossia, il nuovo podcast prodotto da I
nomi e Michele Governatori su come scriviamo in azienda, e sui tic della
scrittura di servizio, da un lato divertenti da osservare, dall’altro forse specchio
di problemi dentro alle organizzazioni. Su Spotify, Amazon Music e YouTube
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