Un abitante del parco archeologico di San Augustin (Colombia) |
Bisogna a tutti i costi reprimere l’insofferenza che ne deriva se uno ha la velleità di fare piccola divulgazione nel campo di cui si occupa. Altrimenti il fallimento è palese.
Allora tento oggi un piccolo esercizio: prendo una di queste
argomentazioni da talk show e provo a dire perché è completamente controvertibile.
L’affermazione, o meglio: la famiglia di affermazioni, è
questa:
“L’impegno europeo sulle politiche del clima è
autolesionista e inutile, perché l’Europa conta per una minima parte delle
emissioni dannose globali”.
Allora: guardiamo intanto i numeri. Il mondo emette circa 35
miliardi di tonnellate di CO2 equivalente all’anno, di cui il continente
europeo poco più di 5 di cui poco più della metà nell’Unione Europea. È poco?
Dipende da a cosa lo relazioniamo. Relazionarlo alla popolazione, calcolando le
emissioni procapite, mi sembra ovvio. E cosa ne esce? Che in Europa emettiamo
più della media del mondo, anche se meno dei Paesi peggiori da questo punto di
vista, che sono Nord America, Australia, paesi ricchi del Golfo e Russia.
Quindi è vero che tra i paesi ricchi noi europei siamo più
virtuosi, ma stiamo comunque danneggiando il clima in misura maggiore dell’abitante
mondiale medio.
Un fatto evidente è che per ora chi è più ricco ancora
inquina di più anche se il trend è in miglioramento (la Russia è un esempio
particolarmente negativo con meno ricchezza ma altissime emissioni procapite).
L’Europa da tempo riduce le proprie emissioni in termini assoluti, mentre il
nord America lo fa da pochi anni (ma a rendere meno significativo questo
risultato c’è da osservare che la nostra economia è stagnante).
Ma ora chiediamoci: ha senso attribuire responsabilità
climatiche solo in base alle emissioni attuali? Ma certamente no! Perché?
Perché l’effetto-serra è il risultato delle emissioni dannose accumulate dall’inizio
dell’era industriale, in Europa a fine Settecento, nel Sudest Asiatico mediamente
pochi decenni fa e in Africa in molti casi non ancora. Chi si è sviluppato
compromettendo risorse ambientali ha o non ha la responsabilità di mitigare l’effetto
di ciò nei confronti del resto della comunità umana?
Infine, e questa è forse la controargomentazione che mi sembra più rilevante. Se è vero (e abbiamo visto che lo è solo parzialmente) che negli sforzi per il clima l’Europa si comporta meglio di altri e che è stata pioniera di questa e tante altre forme di sviluppo, dovrebbe questo portarci a smettere di innovare e di segnare la rotta rispetto al pianeta? Di rinunciare a quel che resta della nostra capacità di influenza virtuosa?
Link
- Qualche numero sulle emissioni mondiali di gas-serra: https://ourworldindata.org/co2-emissions
Un solo giorno di emissione del vulcano Etna a quante Fiat Panda corrisponde? Grazie.
RispondiEliminaInfatti! Tanto vale inquinare di più, tanto ci sono già i vulcani. Grazie di questo splendido esempio di pseudosillogismo
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