domenica 20 ottobre 2024

Musk partigiano (Puntata 642 in onda il 22/10/24)

L'aeroporto di Londra City sul Tamigi
Un articolo del New York Times del secondo weekend di ottobre 2024 mi convince a scrivere la puntata di Derrick che avevo in mente da un po’: cosa sta succedendo a Elon Musk, l’uomo credo più ricco del mondo e imprenditore geniale capace fondare e gestire in parallelo aziende ognuna delle quali innova in modo radicale il settore di cui si occupa, l’imprenditore che ha di fatto imposto al mondo l’agenda dell’auto elettrica più di qualunque presunta liberticida norma europea e senza il quale gli astronauti americani attualmente nella base spaziale internazionale non sarebbero in condizione di rientrare? Perché Musk a partire dalla scorsa estate ha deciso di esporsi così nettamente a favore di Trump nella corsa alla Casa Bianca?

Non è la prima volta che Musk parteggia pubblicamente per un politico. L’ha già fatto per il governatore della florida Ron De Santis, e in quella occasione Musk ha descritto Trump come ormai sulla via del tramonto, e anche peggio. Da qualche tempo, invece, sul suo social X (ex Twitter) appoggia Trump non solo senza riserve, ma anche abbandonandosi ad affermazioni palesemente insensate. Tra cui che in caso di vittoria di Harris finirebbero a tempo indeterminato le elezioni libere negli USA, perché la politica di immigrazione facile dei democratici renderebbe per motivi di mix elettorale permanentemente in vantaggio i gruppi sociali favorevoli ai democratici. Un’affermazione che si basa, tra le altre cose, sull’assunzione che gli stessi tipi di polarizzazione delle attuali campagne elettorali siano destinati a riproporsi identici in futuro, e sugli stessi temi.

“Se Trump perde, non andremo mai su Marte: una questione esistenziale” ha anche scritto Musk su X, ogni volta raggiungendo decine di milioni di lettori.

Secondo il NYT Musk avrebbe già contribuito per mezzo miliardo di dollari alla campagna dell’ex presidente. Si è perfino presentato sul palco di un suo recente comizio in Pennsylvania.

Perché lo fa, esponendosi così tanto su un esito incerto? D’ora in poi le opinioni sono mie e esulano dall’articolo del NYT.

Parto dal presupposto che Musk sia molto più intelligente di me e che quindi conosca bene la debolezza di certe sue affermazioni su Twitter, e che consideri l’ipotesi di una vittoria di Harris.

Evidentemente pensa che i vantaggi di aver supportato Trump in caso di sua vittoria superino gli svantaggi in caso di vittoria di Harris. Inoltre, dopo l’acquisto incauto di X la cui platea attuale è forse in partenza già favorevole a Trump, usarlo senza ulteriori costi per una campagna che gli porterebbe concreta gratitudine in caso di successo è razionale. Non per niente Trump ha già promesso a Musk un posto in non ricordo quale agenzia governativa.

Nello stesso tempo, in caso di vittoria di Harris, difficilmente Musk si farebbe problemi a cambiare di nuovo idea, e difficilmente Harris rifiuterebbe il riavvicinamento di un imprenditore con la sua influenza e il suo portafogli.

Io, però, che sono forse troppo ingenuo, perdo fiducia in chi mi dà l’impressione di dire cose a cui non crede sulla base della convenienza. Mi piace pensare che questo alla lunga danneggi chi lo fa (anche se so bene che spesso – forse il più delle volte - non è così), sicché ho venduto le mie azioni Tesla quando ho visto il primo dei tweet assurdi di Musk. Credo di averci già perso dei soldi.
 

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