martedì 5 agosto 2025

Prolunghiamo il carbone? (Puntata 683 in onda il 5/8/25)

Illustrazione di Paolo Ghelfi
Questa puntata si può ascoltare qui.

Il 31 luglio 2025 Azione e Forza Italia hanno presentato un ordine del giorno per proporre di modificare la strategia energetica rimandando di 13 anni la chiusura delle centrali a carbone che il Governo ha previsto per quest’anno (impegnandosi anche nel piano energia-clima approvato dall’Unione Europea). E il Governo che parere ha dato? Positivo!

I proponenti motivano la richiesta con la necessità di attendere l’arrivo dei primi impianti nucleari.

Ora, quando il piano energia-clima è stato mandato a Bruxelles già prevedeva il fantanucleare entro il 2040, eppure non ravvisava nessuna necessità di mantenere gli impianti a carbone, che del resto in gran parte sono già chiusi e anche i 4 attivi funzionano pochissimo perché non competitivi sommando i costi del carbone e dei permessi ad emettere la tanta CO2 che producono.

Dunque da dove deriva l’improvviso timore per la sicurezza energetica da parte dei proponenti l’OdG?

Vediamo: l’elettricità in Italia, al netto delle importazioni, si fa con gas (sempre meno) e con le rinnovabili (sempre di più). Quest’anno potrebbe essere quello del sorpasso di queste ultime sul primo. Difficilmente le rinnovabili installate verranno smontate o sole vento e piogge si spegneranno nel giro di pochi anni. Riguardo al gas, per garantirne la disponibilità e quella di centrali per bruciarlo sono in campo da anni forme di sussidio ai costi fissi delle centrali, e in seguito alla crisi Ucraina si sono fatti investimenti per alcuni miliardi (a spese di tariffe e temo in futuro tasse) per diversificare gli approvvigionamenti con nuovi rigassificatori e tubi. Inoltre, già prima dell’impegno scozzese di Von Del Lyen di comprare più energia americana di quella che l’America è in grado di vendere, l’Eni aveva già siglato un contratto di lungo termine di acquisto di gas liquefatto statunitense.

Ora, evidentemente per il Governo tutto questo, fatto in nome della sicurezza, non garantisce più la sicurezza. Implicitamente, veniamo a sapere da un ordine del giorno agostano che malgrado ci stiamo svenando sul gas, temiamo di non avere abbastanza energia e dobbiamo richiamare in servizio centrali che tutti i paesi avanzati d’Europa stanno chiudendo o hanno già chiuso (l’ha fatto perfino il Regno Unito, che di carbone ne sa qualcosa).

Se poi aggiungiamo che tra tredici anni non avremo nessuna centrale nucleare (questa è una previsione di Derrick), se l’OdG diventasse legge avremmo legiferato il mantenimento a tempo indeterminato del carbone.

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