domenica 22 novembre 2015

Torna #menoinquinomenopago - D256 e 258

Anche quest’anno ho visitato Ecomondo, la fiera delle tecnologie per l’ambiente che si tiene a Rimini, ma non nel giorno in cui il “Consiglio Nazionale della Green Economy” ha presentato lì un documento intitolato “Qualificare la ripresa con lo sviluppo di una green economy”.

Chi ne sono gli estensori? Una miriade di università, istituti di ricerca e soprattutto associazioni di industriali. Non sto parlando di industriali che guadagnano solo con l’ecologia: ma anche, per esempio, del settore pneumatici, di operatori ferroviari, di produttori di vetro, di energia, di imballaggi di vario tipo.

Cosa chiedono questi attori riuniti? In parte soldi, aiuti, eccetera, e questo è normale, chi non lo fa? Ma chiedono anche, e questo è più significativo, di essere responsabilizzati maggiormente e non danneggiati dalle norme italiane se si comportano in modo sostenibile. Chiedono di limitare e contabilizzare l’uso di risorse non rinnovabili come il territorio, di rendere respirabile e razionale la mobilità urbana, di procedere con una revisione green del fisco e usare in altro modo gli incentivi oggi antiecologici. In sostanza, una parte cospicua dell’industria, consapevole di avere davanti un futuro di sfide e investimenti verso la sostenibilità, chiede alle istituzioni di fare politiche coerenti con questo progresso che, se da un lato sta già avvenendo, dall’altro è danneggiato da scelte di governo che lo contrastano perfino.

Il Parlamento si è espresso in materia? Come no: con la delega fiscale del 2014 impegnava il Governo a una riforma green del sistema delle tasse. Il Governo però ha violato la norma lasciando scadere la delega senza far nulla salvo l’annuncio nel marzo 2015 di un fantomatico Green Act mai presentato. Un testo con questo nome in effetti gira tra gli addetti ai lavori, ma per ora è solo un file di Word non firmato.

E qui veniamo a #menoinquinomenopago, l’iniziativa di Radicali Italiani e Legambiente che in modo un po’ più dettagliato di altre quantifica i sussidi antiecologici in Italia e propone soluzioni. La prossima puntata dell’iniziativa verrà presentata al senato giovedì 12 novembre 2015 e consisterà in proposte di emendamento alla legge di Stabilità che prevedono, tra le altre cose, la sospensione dei regimi di favore sulle accise sui combustibili fossili (circa 5 miliardi di sussidio antiecologico nell’ultimo bilancio di previsione dello Stato, di cui circa 3,5 solo nel settore dei trasporti commerciali) e il loro utilizzo in riduzione delle imposte sui redditi e in contributi agli investimenti in efficienza energetica.

La presentazione sarà alla sala Isma del Senato in piazza Capranica 72 il 12 novembre alle 10 con molti dei parlamentari che la supportano, con il segretario e il tesoriere di Radicali Italiani Riccardo Magi e Valerio Federico, con il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini e con il sottoscritto.

Com'è poi andata


L’analisi degli emendamenti in commissione Bilancio del Senato si è conclusa con la terza settimana di novembre, e l’unico parlamentare che abbia fatto proprie in questo frangente parte delle nostre proposte è stato il senatore Gianni Girotto del M5S. Sentiamolo ai microfoni di Derrick:




Grazie al senatore Girotto.

Con che motivazione il suo emendamento, coerente con la Delega Fiscale e identico all’impostazione che le bozze di Green Act recano, è stato respinto dalla maggioranza in Commissione? Mistero.

Viene il dubbio che per la maggioranza di governo la revisione green del fisco sia un tema adatto ai convegni ma non ai fatti. Proprio in queste ore il ministro Galletti auspica per l’imminente riunione di Parigi sul clima nuove norme vincolanti, ma non mi risulta abbia criticato la sua maggioranza per l’ostinazione con cui nella politica interna osteggia le stesse riforme.

Con la settimana dal 23 novembre 2015 inizia l’esame della Stabilità alla Camera, dove speriamo che altri parlamentari raccolgano l’appello di #menoinquinomenopago, come in passato ha già fatto una proposta di legge di Oreste Pastorelli (PSI) firmata anche dal presidente della commissione ambiente Ermete Realacci.

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