Cari amici di Derrick,
non so quanto sia stata una buona idea quella dell’amministrazione romana di
paventare esplicitamente razionamenti dell’acqua in risposta alla mossa della
Regione di sospendere i prelievi dal lago di Bracciano a fine luglio [2017].
Scogli sulla sacca di Scardovari fotografati da Derrick nel 2011 |
Se la sindaca di Roma ha
a mio parere ragione a lamentarsi dell’unilateralità di Zingaretti (se
effettivamente è andata così), credo abbia però sbagliato risposta, perché
preannunciare razionamenti rischia di provocare accaparramenti e quindi un
incremento dei consumi, con l’acqua accumulata che poi rischia di andare in
parte sprecata.
Intanto prevedo che prima
dell’acqua finiscano le taniche nei negozi di Roma. Non ci credete? Leggo sull’ultimo
Economist che quando in Cile un terremoto del gennaio 2010 mandò in tilt la
rete elettrica la gente iniziò ad accaparrare beni in quantità di cui non aveva
alcun bisogno, creando già per questo problemi di disponibilità nei negozi.
E a proposito, sapete
qual è secondo più di un’agenzia di esperti, tra cui l’americana Storm Analysis Consultants, uno dei rischi più insidiosi per i sistemi di
trasmissione elettrica? Le tempeste magnetiche solari che, com’è già successo
in Canada il 13 marzo 1989, possono rompere i trasformatori delle stazioni
elettriche. Trasformatori da centinaia di tonnellate la cui fornitura può
richiedere anche un anno tra l’ordine e la consegna e la cui capacità
produttiva, secondo una commissione sulla resilienza alle catastrofi del
Congresso americano, non renderebbe possibile una sostituzione a breve di molti
trasformatori contemporaneamente per una grande rete.
In Canada nell’89 i danni
furono abbastanza isolati e la rete collassò solo per 9 ore, più o meno come
nel blackout italiano del 2003.
Ma tempeste più forti sono possibili. Per
esempio leggo su Le Scienze che nel 1859 (quando le lampade andavano a olio) ce
ne fu una che portò a Roma l’aurora boreale. E un blackout nazionale di
settimane comporterebbe eventi a catena con verosimile forzata militarizzazione
del paese e problemi di ordine pubblico e sanitari di ogni tipo.
Un vantaggio dell’Italia su
questo fronte è la disponibilità di centrali idroelettriche a bacino, che
possono fornire elettricità localmente accendendosi anche senza essere a loro
volta alimentate, cosa che invece non avviene per gran parte delle altre centrali.
E così da una divagazione all’altra siamo tornati all’acqua. Spero che l’emergenza a Roma venga affrontata con cali di pressione e sospensione di utenze industriali non indispensabili, anziché con interruzioni alle forniture domestiche.
Nel
frattempo Acea, controllata dal Comune e quindi “pubblica” come piace all’ampio
popolo del sì all’acqua pubblica, fa proprio dall’acqua il 44% degli utili
lordi del primo trimestre 2017, con trend crescente. E, va anche detto, investe
nel settore più che nello stesso periodo del 2016: oltre 50 milioni.
Attenzione, però: li investe in parte per attività di distribuzione d’acqua
all’estero tra cui Colombia, come risulta dalle slide del bilancio trimestrale
pubblico.
Del resto, se l’acqua è pubblica, lo è senza confini, no?
Link utili
- Il sito di Storm Analysis Consultants: http://solarstormconsultant.com/
- Le Scienze sulle tempeste solari: http://www.lescienze.it/news/2014/03/19/news/tempesta_solare_magnetica_perfetta_espulsioni_plasma_corona_sole-2055531/
- Risultati Acea primo trimestre 2017: https://www.acea.it/content/dam/aceafoundation/pdf/gruppo/investitori/2017/presentazioniewebcast/presentazione-risultati-1Q-2017.pdf
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