Bancarelle e pendolari alla stazione metro romana di Ponte Mammolo |
Mi chiamo Guido e guido i
bus dell’Atac. Ho 26 anni e guadagno una miseria. Dicono dei conducenti che non
si presentano al lavoro, ma io a lavorare ci vado perché se perdo questo impiego
sono cazzi. Anche volendo non potrei fare come certi più anziani coi contratti vecchi
che fanno quello che vogliono. Ma sempre più spesso vado al deposito e non c’è
una vettura per me e resto lì fermo al baracchino con gli altri.
Il dirigente movimento
decide da quali linee dirottare i mezzi per metterli in quelle dove arrivano
più proteste, in pratica si riduce il servizio nelle linee meno critiche finché
qualcuno influente non si fa sentire. Volendo con l’elettronica si potrebbero
conoscere i movimenti dei passeggeri in tempo reale e anche quanta gente in
media aspetta alle fermate, ma figurati.
Quando ho letto su Metro
che la sindaca ha detto che metteva i tornelli nei bus, ero con dei colleghi al
deposito che aspettavamo un mezzo per partire, ci siamo messi a ridere. Ma
questa l’ha mai preso un autobus a Roma nell’ora di punta? Dove penserebbe di
metterlo ‘sto tornello? Infatti io ancora devo vederne uno, e in media cambio
3-4 vetture al giorno.
Ieri a un certo punto
arriva Luigi con una pompa dell’olio avvolta in uno straccio e mi dice che se è
compatibile col mio Irisbus mi fa fare due giri di 44. Il 44 passa dal
Gianicolo dove ci sono le signore cagacazzi che poi se non arriva mandano le
lettere in sede. Luigi e gli altri della manutenzione fanno avanti e indietro tra
i depositi per prendere i pezzi dai mezzi fermi, ma quei mezzi in teoria
dovevano essere riparati, non fermati, e invece dopo un po’ diventano carcasse
che non si riesce più a far partire. Quando prendono un pezzo, tipo un
alternatore una centralina un iniettore, mettono un post-it dietro allo
sportello del motore come promemoria che quel pezzo è stato levato e in teoria
dovrebbe tornare.
La collega che aveva
denunciato gli incendi per mancata pulizia delle morchie sotto ai pianali, che
è una roba da avere paura a starci a bordo, come reazione l’hanno mandata via.
Stamattina ho fatto la 170
con tre spie accese, tra cui l’ABS. A via Marmorata un vigile mi dice di passare
sul Lungotevere senza entrare a Testaccio: ma si potrà sapere di una deviazione
all’ultimo momento, con la gente che dopo se la prende con me?
I cicalini acustici delle
spie li stacchiamo noi conducenti per non diventare scemi. Certe spie sono
accese perché mancano i sensori o mancano dei servomeccanismi non
indispensabili al movimento, oppure perché si ignora un guasto. Un mezzo non
dovrebbe circolare con l’ABS rotto, è una questione di sicurezza mia e dei
passeggeri. Ma alla fine cosa devo fare, fermo la corsa? L’unica è andare piano
e sperare bene.
Ho sentito di questi #MobilitiamoRoma
che vogliono privatizzarci, allora sono andato a un tavolino a vedere. C’era
una ragazza della mia età. Le ho chiesto Cosa faccio io se privatizzano l’Atac?
Mi ha detto Non è che ti vogliamo privatizzare, vogliamo che arriva un’altra
azienda che vince la gara, che può anche essere un’azienda pubblica di un’altra
zona, e quell’azienda la prima cosa che fa è assumere qui chi gli serve per
portare avanti il servizio a Roma. Mica fanno venire conducenti da lontano, che
non conoscono le linee e magari gli devono anche pagare la trasferta. Se devono
lasciare qualcuno a casa, sarà dura che ci lasciano te che lavori e gli costi
meno di un anziano per non parlare di un dirigente.
Come ragionamento mi fila
abbastanza.
Senza contare che magari in
un’azienda normale, come in una città normale, avrei dei mezzi sicuri, puliti,
che non mi piove in testa, avrei dei passeggeri che non ce l’hanno con me
perché il mio collega prima non è passato o non c’era la vettura, e magari mi
darebbero anche dei premi di produzione e un aumento pagato facendo timbrare i
biglietti.
In fin dei conti non ho
capito perché devo difendere proprio io quest’azienda qui e i suoi dirigenti, io
che ci perdo sulla mia pelle, che mi faccio il sangue amaro, che mi prendo le
umiliazioni dai passeggeri e devo anche stare zitto.
Guido non esiste: è un personaggio di fantasia. O
forse ne esistono tanti?
Link utili
- Il sito di #MobilitiamoRoma con tutte le informazioni sul referendum dell'11/11/2018: http://mobilitiamoroma.it/
- Le FAQ di Derrick sul primo quesito del referendum (trasmesse su Radio Radicale come puntata 373 di Derrick): https://derrickenergia.blogspot.com/p/il-referendum-atac-dell11-novembre-2018.html
Derrick in grande spolvero, come sempre analisi ragionata e ragionevole su un tipico caso di come non funziona il servizio pubblico in Italia.
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