lunedì 2 novembre 2020

In bici in Abruzzo (Puntata 459 in onda il 3/11/20)

Mi piace molto l’Abruzzo, e gli abruzzesi in ascolto dovrebbero apprezzare una dichiarazione del genere da un marchigiano che rinuncia per qualche minuto al suo campanilismo.

I percorsi descritti, come appaiono sul mio Komoot con il minimo di zoom

È una fortuna, per chi pratica come me i sentieri appenninici abruzzesi, che pochissimi facciano altrettanto. Mi è capitato tante volte nel gruppo del Velino o del Sirente, in quello della Maiella, di camminare per un giorno intero incontrando nessuno o quasi nessuno. Ma ci ho visto dieci volte tanti animali di grandi dimensioni che nelle molto infrastrutturate Dolomiti. E quanta soddisfazione nelle trattorie dopo le camminate, anche se chi vi parla è ben lontano dall’avvicinare il record di Gianluca Morozzi, lo scrittore bolognese che mi ha riferito di aver recentemente elevato a 80 il suo numero di arrosticini mangiati in una sola cena. (Mi spiace avvisare gli abruzzesi, però, che il brevetto di una usatissima macchina automatica per comporre gli arrosticini è di un marchigiano originario di Mondavio, Pierino Berardinelli, morto pochi anni fa dopo essere stato insignito di una laurea ad honorem in ingegneria in Nuova Zelanda).

Anche la bici può essere un buon mezzo di esplorazione, in grado tra l’altro di eludere la frequente chiusura alle auto di alcuni tratti di strade meravigliosi, come quello tra Pacentro e il Passo San Leonardo ai piedi della Majella (questo credo però finalmente riaperto dopo anni di frane irrisolte). Il passaggio del giro d’Italia 2020 è stato un bello spot per la zona, e la Fondazione Symbola e il Comune di Sulmona coadiuvati da Federciclismo e Regione Abruzzo hanno presentato presso la sede del Parco della Majella “Il cuore d’Abruzzo in bici”, una Rete di percorsi cicloturistici nell’ambito del piano di valorizzazione dell’Abbazia Celestiniana di Santo Spirito in Morrone, a Sulmona, da non confondere con l’omonimo eremo rupestre ai piedi della montagna, bellissimo anche lui. Si tratta di una serie di percorsi ciclabili che in totale sviluppano 500 km e toccano tre parchi, quello del Velino, il Parco Nazionale d’Abruzzo e quello della Majella, evitando gli assi viari a scorrimento veloce.

Come seguirli? Oltre che con le indicazioni spero messe in loco, aprendoli su Komoot, un’applicazione di navigazione molto usata da ciclisti ed escursionisti che permette di progettare e condividere giri basandosi su una cartografia piuttosto accurata e quasi sempre in grado di selezionare i tipi di strade e sentieri adatti al mezzo utilizzato e di individuare anche in città le piste ciclabili (io ci ho fatto migliaia di chilometri scovando passaggi ciclabili che da solo non avrei trovato e che solo in rari casi si sono rivelati impraticabili).

Il link ai percorsi è qui sotto.


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