domenica 4 dicembre 2022

Aiuti alle bollette: Germania batte Italia, anche in intelligenza (Puntata 553 in onda il 6/12/22)

Tempio a Soi Dao (foto Derrick)
La scorsa puntata di Derrick è stata una di quelle che suscitano reazioni. Sono grato a chi si è fatto vivo con commenti e critiche, tra cui l’esperto del settore Luigi De Francisci che mi fa notare che se è vero che la tecnologia più costosa necessaria finisce per influenzare il prezzo di tutta l’energia, è anche necessario soprattutto con prezzi così alti prevedere sistemi di redistribuzione ai danni dei produttori con costi più bassi per finanziare gli aiuti.

De Francisci ha certamente ragione, come abbiamo anche visto in questa rubrica, ed è un approccio generale europeo che in Italia chiamiamo recupero degli “extraprofitti” ma che stando a dati consuntivi e previsioni è in grado di coprire solo una frazione dei costi degli aiuti alle bollette.

Costi che con circa 60 miliardi più i 20 della legge di bilancio per il primo trimestre 2023 in Italia hanno già superato l’intero valore delle misure di transizione ecologica del PNRR. E se fa impressione (e a me ne fa) questo confronto, che dire dei 200 miliardi totali preannunciati dalla Germania contro il carovita di cui circa 100 andranno sulle bollette?

Beh, una cosa rilevante da dire c’è, e riporta il discorso proprio a quel prezzo marginale da cui siamo partiti. La Germania è sì generosissima nel suo intervento (che del resto si applica a un mercato dell’energia che è proporzionalmente più grande del nostro), ma lo fa stando ben attenta a non cancellare proprio il segnale di prezzo marginale in capo ai consumatori. Gli sconti tedeschi infatti si applicheranno solo su una quota tra il 70 e l’80% dei consumi storici dei beneficiari. Sopra tale soglia, il prezzo applicato sarà quello pieno di mercato.

Cosa significa? Significa che gli aiuti alla tedesca non disincentivano in nessun modo il risparmio energetico, perché lasciano inalterata la botta sulle tasche di ogni metro cubo di gas o megawattora di elettricità consumati in più rispetto a quantità di moderazione.

La proposta di legge di bilancio del governo Meloni invece, in continuità con il precedente, rifinanzia e in parte allarga gli aiuti, che in tutti i casi tranne il bonus energia famiglie prevedono trasferimenti crescenti al crescere dei consumi futuri.

I tedeschi, in altre parole, fanno di necessità virtù, obbligando il sistema economico a diventare energeticamente più efficiente, noi no, almeno stando alle norme.

Per fortuna poi gli agenti economici e le persone sono spesso più razionali delle norme, e, come ha scritto Caterina Maconi su Repubblica citando un sondaggio Nielsen, e come abbiamo visto dai consuntivi gas di ottobre, la maggioranza di noi sta cercando di risparmiare energia. Da un grafico pubblicato sull’Economist su dati Bruegel, tuttavia, emerge che nei primi dieci mesi del 2022 la Germania ha ridotto i suoi consumi di gas del 13,4% contro il nostro 4,3%. Dato che peraltro va letto tenendo conto del maggior uso del gas termoelettrico in Italia, che ha dovuto sostituire l’idroelettrico a causa della siccità.

Siccità che, in questo weekend di acquazzoni in cui scrivo Derrick in casa al freddo mentre dovrei essere fuori in bici, sembra temporaneamente risolta, il che potrebbe preludere a migliori performance di risparmio di gas in Italia, mentre non mi sembra migliorare la sensatezza della politica degli aiuti alle bollette.


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