La precedente puntata sullo spegnone in Spagna è qui.
Illustrazione di Paolo Ghelfi |
Questa puntata si può ascoltare qui.
Ho deciso che sostituirò il termine “blackout”, almeno in riferimento a quello iberico del 28 aprile 2025, con “spegnone”, che ho introdotto nella scorsa puntata. Del resto se Fiat auto inventò il neologismo “comodosa” in riferimento alla Regata, tre volumi per famiglie erede della 131 lanciata negli anni ’80, perché non può Derrick introdurne uno, spero, altrettanto intuitivo?
E dunque, continuano le conclusioni massimaliste tratte da chi commenta lo spegnone. Per esempio che occorre nazionalizzare il gestore della rete elettrica (che in Spagna come da noi è un’azienda di diritto privato, ma concessionaria di un servizio regolato) o all’opposto che lo spegnone è stata colpa di cattiva politica o regolazione.
Che il gestore della
rete spagnola abbia fallito nel farla funzionare correttamente, come ha scritto
Carlo Stagnaro, mi sembra la conclusione meno controvertibile.
Abbiamo già visto che ci vorrà un po’ per sapere
tecnicamente cosa è andato storto, ma la speranza che prima o poi ciò avvenga è
alimentata dal fatto che anche un’istituzione europea, l’ACER, agenzia di
coordinamento delle autorità indipendenti dell’energia, parteciperà alle
indagini, così come l’organo di coordinamento dei gestori delle reti elettriche
ENTSO-E.
Ricapitoliamo quali caratteristiche ha il sistema elettrico iberico:
molte fonti rinnovabili, in particolare eolico, un prezzo dell’elettricità che
è passato in sette anni da essere tra i più alti al più competitivo d’Europa,
come ha ricordato il premier Sanchez pochi giorni dopo lo spegnone, tanto da
attrarre investimenti in settori ad alta intensità di fabbisogno elettrico come
i datacentre e da ottenere una crescita economica più che doppia della media europea
negli ultimi due anni.
In termini di interconnessioni con i paesi limitrofi, Spagna e
Portogallo da un lato sono dotate dell’unico collegamento transmediterraneo d’Europa,
perdipiù sincrono, con il Marocco, dall’altro sono scarsamente interconnessi
con il resto d’Europa. (Su cosa s’intenda per “sincrono” invito a consultare la pagina di introduzione per non tecnici
al funzionamento delle reti elettriche in corrente alternata - link sotto).
Questa scarsa interconnessione ha significato che la
capacità della rete europea di sostenere quella spagnola in difficoltà fosse
ridotta, e quando gli interruttori con la Francia si sono aperti la penisola si
è trovata sola nel suo destino. (Interessante che il gestore della rete francese
si sia affrettato ad affermare che il distacco non si è configurato come una
mancanza di supporto della rete francese). E il distacco di una centrale
nucleare sempre in Francia nei momenti della crisi anch’esso viene citato da
molti osservatori.
La Spagna curiosamente ha visto negli ultimi anni un
rallentamento dell’installazione di batterie elettriche. Se è vero che il
sistema iberico partiva da valori elevati di disponibilità di batterie, è anche
vero, come ha scritto GB Zorzoli su Staffetta Quotidiana, che la disponibilità
complessiva di accumuli iberici non sembra tenere il passo delle fonti
rinnovabili a maggior ragione se consideriamo il relativo isolamento del
sistema. Un articolo di José Roca dal Periodico de la energia (link sotto) nota che la nuova
capacità di batterie è in calo da tre anni in Spagna mentre a livello europeo
la corsa è rallentata solo nel 2024, anno che comunque ha visto aumentare la
capacità continentale di un altro 15%.
Ma proprio lo spegnone potrebbe dare una sveglia al mercato
iberico degli accumuli, anche quelli domestici. Sempre nel Periodico de la energia (link sotto) leggo di un aumento repentino delle richieste di sistemi che siano in
grado non solo di autoprodurre e conservare l’energia, ma anche di staccarsi
dalla rete in caso di blackout, per non esserne coinvolti.
- Dal Periódico de la energia sull'andamento degli accumuli elettrici in Europa e Spagna, di Jose Roca: https://elperiodicodelaenergia.com/el-almacenamiento-de-baterias-en-europa-crece-un-15-en-2024-mientras-en-espana-desciende-por-tercer-ano-consecutivo/
- Dal Periódico de la energia sul boom post-spegnone dei sistemi domestici di produzione elettrica e accumulo in Spagna: https://elperiodicodelaenergia.com/el-apagon-dispara-en-un-450-la-demanda-de-placas-solares-y-baterias/
- Pagina di Derrick sulle reti elettriche: https://derrickenergia.blogspot.com/p/le-reti-elettriche.html
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