martedì 13 maggio 2025

Lo spegnone (o apagón parte II) (Puntata 671 in onda il 13/5/25)

La precedente puntata sullo spegnone in Spagna è qui.

Illustrazione di Paolo Ghelfi

Questa puntata si può ascoltare qui.

Ho deciso che sostituirò il termine “blackout”, almeno in riferimento a quello iberico del 28 aprile 2025, con “spegnone”, che ho introdotto nella scorsa puntata. Del resto se Fiat auto inventò il neologismo “comodosa” in riferimento alla Regata, tre volumi per famiglie erede della 131 lanciata negli anni ’80, perché non può Derrick introdurne uno, spero, altrettanto intuitivo?

E dunque, continuano le conclusioni massimaliste tratte da chi commenta lo spegnone. Per esempio che occorre nazionalizzare il gestore della rete elettrica (che in Spagna come da noi è un’azienda di diritto privato, ma concessionaria di un servizio regolato) o all’opposto che lo spegnone è stata colpa di cattiva politica o regolazione.

Che il gestore della rete spagnola abbia fallito nel farla funzionare correttamente, come ha scritto Carlo Stagnaro, mi sembra la conclusione meno controvertibile.

Abbiamo già visto che ci vorrà un po’ per sapere tecnicamente cosa è andato storto, ma la speranza che prima o poi ciò avvenga è alimentata dal fatto che anche un’istituzione europea, l’ACER, agenzia di coordinamento delle autorità indipendenti dell’energia, parteciperà alle indagini, così come l’organo di coordinamento dei gestori delle reti elettriche ENTSO-E.

Ricapitoliamo quali caratteristiche ha il sistema elettrico iberico: molte fonti rinnovabili, in particolare eolico, un prezzo dell’elettricità che è passato in sette anni da essere tra i più alti al più competitivo d’Europa, come ha ricordato il premier Sanchez pochi giorni dopo lo spegnone, tanto da attrarre investimenti in settori ad alta intensità di fabbisogno elettrico come i datacentre e da ottenere una crescita economica più che doppia della media europea negli ultimi due anni.

In termini di interconnessioni con i paesi limitrofi, Spagna e Portogallo da un lato sono dotate dell’unico collegamento transmediterraneo d’Europa, perdipiù sincrono, con il Marocco, dall’altro sono scarsamente interconnessi con il resto d’Europa. (Su cosa s’intenda per “sincrono” invito a consultare la pagina di introduzione per non tecnici al funzionamento delle reti elettriche in corrente alternata - link sotto).

Questa scarsa interconnessione ha significato che la capacità della rete europea di sostenere quella spagnola in difficoltà fosse ridotta, e quando gli interruttori con la Francia si sono aperti la penisola si è trovata sola nel suo destino. (Interessante che il gestore della rete francese si sia affrettato ad affermare che il distacco non si è configurato come una mancanza di supporto della rete francese). E il distacco di una centrale nucleare sempre in Francia nei momenti della crisi anch’esso viene citato da molti osservatori.

La Spagna curiosamente ha visto negli ultimi anni un rallentamento dell’installazione di batterie elettriche. Se è vero che il sistema iberico partiva da valori elevati di disponibilità di batterie, è anche vero, come ha scritto GB Zorzoli su Staffetta Quotidiana, che la disponibilità complessiva di accumuli iberici non sembra tenere il passo delle fonti rinnovabili a maggior ragione se consideriamo il relativo isolamento del sistema. Un articolo di José Roca dal Periodico de la energia (link sotto) nota che la nuova capacità di batterie è in calo da tre anni in Spagna mentre a livello europeo la corsa è rallentata solo nel 2024, anno che comunque ha visto aumentare la capacità continentale di un altro 15%.

Ma proprio lo spegnone potrebbe dare una sveglia al mercato iberico degli accumuli, anche quelli domestici. Sempre nel Periodico de la energia (link sotto) leggo di un aumento repentino delle richieste di sistemi che siano in grado non solo di autoprodurre e conservare l’energia, ma anche di staccarsi dalla rete in caso di blackout, per non esserne coinvolti.

Se è vero che sempre più il bilanciamento delle reti si fa anche con risorse distribuite, lo shock dello spegnone potrebbe accelerare la tendenza.


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