Questa puntata si può ascoltare qui.
La volta scorsa grazie a una segnalazione di Manuele Aufiero abbiamo indagato il fatto che un punto vendita Bricocenter di Milano si fosse rifiutato di ritirare per il riciclo una batteria auto esausta contestualmente all’acquisto di una nuova. Ci sembrava strano e quindi abbiamo raggiunto via mail Adriano Aureliano Ciarletti, direttore generale di Bricocenter in Italia, il quale immediatamente ha risposto che quanto successo non è quel che loro prevedono, e che tutti i negozi devono ritirare le batterie usate. Ottima notizia, siamo grati a Ciarletti per questa interazione. Per favore ascoltatori o lettori di Derrick avvisatemi se capitassero altri casi in cui la promessa, diciamo così, non è rispettata, o casi che riguardano negozi di altre ditte..
La questione batterie al piombo non si è esaurita, perché
nel punto vendita di un’altra azienda, Bricofer, a Roma in via di Donna Olimpia,
mi è stato detto che il ritiro viene fatto solo di batterie effettivamente
vendute dal negozio. Che di fatto equivale a negarlo nella generalità dei casi.
Sto cercando di mettermi in contatto con Massimo Pulcinelli, amministratore
unico e verosimilmente proprietario o comproprietario di Bricofer, figlio se ho
capito bene del fondatore. Appena ho notizie ne parleremo.
C’è poi un altro disservizio su cui avevo promesso
aggiornamenti, riguardo alle condizioni vessatorie dei biglietti elettronici
regionali di Trenitalia che anche per i treni metropolitani permettono
l’ingresso solo nello specifico treno acquistato almeno cinque minuti prima dell’orario
di partenza, e non nei successivi o precedenti, cosa che impedisce di prendere
un treno all’ultimo momento o di prenderne uno in ritardo ma che ci torna
comodo (per esempio in caso di ritardi a catena su una linea il biglietto non
ci permette di salire sul precedente in ritardo. Cos’è se non un dispetto ai
clienti?).
Pochi giorni fa viaggiavo (col biglietto giusto) su un
regionale partito e arrivato con più di un’ora di ritardo, e nel gelo dell’aria
condizionata io e gli altri seccati passeggeri ci chiedevano dove fosse il
cosiddetto “train manager” (Trenitalia si esprime così) che secondo
un’ulteriore vessazione dei biglietti regionali deve necessariamente vidimare
il biglietto elettronico per dar diritto alla compensazione in caso di grave ritardo.
Guarda caso però il train manager non c’era. Come succede spesso, quando ci
sono disservizi nei regionali i controllori, o capitreno che siano, si
nascondono. Mi sono allora improvvisato rappresentante dei viaggiatori vessati
e ho iniziato a bussare nell’unica porta dove il soggetto (mai visto in un’ora
e mezza di viaggio) poteva essersi ficcato: la cabina del macchinista.
La train manager a quel punto è uscita, e alla mia domanda di perché fosse
scomparsa ha avuto il coraggio di dirmi che si era messa lì dentro proprio per
farsi trovare. Ora alle domande da fare al management Trenitalia si aggiunge
questa: perché un biglietto che si può usare
in un solo treno e non modificare dopo la sua partenza ha bisogno di una
vidimazione per ricevere il pur magro (vedremo quanto) rimborso?
Comunque, volevo riferirvi che anche Giampiero Strisciuglio,
amministratore delegato di Trenitalia, e il suo ufficio stampa stanno facendo
come la nostra train manager: si sottraggono per ora alle mie richieste di
spiegazioni da condividere su Derrick. Speriamo ci siano novità positive in
futuro.
Link
- La puntata di Derrick sulle condizioni vessatorie e irrazionali dei biglietti elettronici regionali Trenitalia: https://derrickenergia.blogspot.com/2025/06/trenitalia-e-lo-zen-dei-biglietti.html
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