"Una
persona che si vergogna generalmente comincia ad arrabbiarsi ed è incline al
cinismo" scrive Dostoevskij.
Nei giorni scorsi l'Autorità per l'Energia Elettrica e il Gas
ha diffuso dati sul fatto che oltre il 16,5% delle famiglie italiane (circa 4,8
milioni) hanno cambiato fornitore di elettricità in meno di quattro anni.
Cosa vuol dire? Che hanno smesso di acquistare elettricità a
condizioni standard dal fornitore ex monopolista locale (per esempio Acea a
Roma, l'ex AEM oggi A2A a Milano, e Enel in moltissime altre aree), per scegliere
altre offerte sul mercato.
E a quali condizioni si compra se non si è mai scelto di
cambiare? Alle condizioni della cosiddetta "maggior tutela". Cioè a
un prezzo che copre i costi della filiera elettrica sulla base di valutazioni
di congruità fatte dall'Autorità stessa per la parte di remunerazione dei costi
fissi e di sistema e, per la parte della materia prima, sulla base dei costi sostenuti
sul mercato all'ingrosso da un broker pubblico, l'Acquirente Unico, che ha come
compito istituzionale proprio quello di approvvigionare energia per i clienti del
mercato tutelato.
Conviene o no il regime tutelato rispetto a quello che si
può trovare facendo shopping tra i vari fornitori?
Dipende. Le offerte sono le più diverse, possono avere
prezzo fisso o variabile sulla base di vari parametri, prevedere o meno prezzi
diversi per momenti diversi del giorno o scaglioni di consumo o tante altre
opzioni.
Ha senso comprare alle condizioni di "tutela" se
non ci si vuol prendere la briga di valutare le offerte sul mercato e simularle
sulla base delle proprie aspettative di consumo e di andamento dei parametri a
cui si lega il prezzo. Invece, se si ha voglia di cercare opportunità di
risparmio e personalizzazione, e di rendersi attivi e vigili per riuscirci, ha
senso andare sul mercato.
Il punto è proprio questo: quanti clienti domestici cambiano
fornitore consapevolmente? Nello stabile dove vivo ho assistito al passaggio
porta a porta di agenti di un noto fornitore che, per convincere i clienti a
firmare con loro, compivano varie scorrettezze. La più grave era non spiegare
cosa fosse il regime di mercato rispetto a quello tutelato.
Soprattutto le persone anziane o quelle meno informate
rischiano di fare scelte del tutto inconsapevoli. E questo forse è il punto che
limita il significato dei numeri dell'Autorità: solo un cliente davvero
informato, a maggior ragione in un mercato complesso come quello dell'energia,
è in grado di indurre i fornitori a offerte davvero competitive.
Un luogo in cui un consumatore domestico può cominciare a informarsi è la sezione dedicata ai consumatori del sito dell'autorità: www.autorita.energia.it.
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