L’efficienza energetica a
parole è quasi una moda, se ne parla giustamente come una nuova frontiera di
sviluppo e con interessanti ricadute su vari settori della nostra economia. La
strategia energetica nazionale del Governo del 2013 la mette al primo posto
degli obettivi.
Vediamo quali tipi e entità di risorse pubbliche da fisco e bollette sono disponibili
per incentivare interventi di efficienza energetica su edifici da parte dei privati.
65% di detrazioni dall'IRPEF
La via di gran lunga più
importante per budget complessivo solo le detrazioni dalle imposte sul reddito,
che il bilancio di previsione dello Stato stima in 920 milioni nel 2016 (come
si recupera dalla riga 229 dell’AllegatoA dell’allegato tecnico al bilancio di previsione dello Stato).
È possibile
recuperare il 65% delle spese correttamente documentate su molti tipi di
interventi, per esempio sull’impianto di climatizzazione o sulla coibentazione,
da fare entro il 2016 salvo proroghe.
Il recupero avviene attualmente in dieci
anni di detrazioni, quindi con un processo che va molto per le lunghe ma che, se
l’inflazione resta bassa come ora, non vanifica troppo il valore recuperato.
Alcune innovazioni nelle regole rendono poi più facile che in passato rendere
effettivo il sussidio: ora anche gli incapienti hanno modo di fruire delle
detrazioni (cedendole a chi compie l’opera – si suppone in cambio di uno sconto
corrispondente), e in caso di vendita dell’immobile l’acquirente può continuare
a fruire delle detrazioni. (Già: ma quanti acquirenti di case si ricorderanno
di farsi dare la documentazione e possibilmente una copia del prospetto-detrazioni del 730 dal venditore?).
Il Conto Termico del GSE
C’è un’alternativa – non cumulabile
- alle detrazioni dall’IRPEF: è il cosiddetto “Conto Termico” gestito dal
Gestore dei Servizi Energetici. Un sistema, rinnovato per gli interventi a
partire dal 31 maggio 2016, che si finanzia attraverso la parafiscalità delle
bollette energetiche e che permette rimborsi dal 40% al 65% per i privati su interventi
di autoproduzione energetica (come pannelli solari termici o fotovoltaici).
Il Conto Termico vale anche per interventi di efficientamento degli edifici, ma sono per le pubbliche amministrazioni. Peccato, perché rispetto a quanto detraibile dall’IRPEF, nel Conto Termico sono inclusi anche interventi d’illuminazione, di domotica e di certificazione di prestazione energetica. Con un vantaggio notevole rispetto alla detrazione: per interventi entro i 5000 € il rimborso sarà in un’unica soluzione entro 2 mesi, non in dieci anni. Novità che forse darà più slancio al Conto Termico, che nel 2015 ha rimborsato solo 30 milioni di € circa, oltretutto meno di quanto il budget permettesse.
Il Conto Termico vale anche per interventi di efficientamento degli edifici, ma sono per le pubbliche amministrazioni. Peccato, perché rispetto a quanto detraibile dall’IRPEF, nel Conto Termico sono inclusi anche interventi d’illuminazione, di domotica e di certificazione di prestazione energetica. Con un vantaggio notevole rispetto alla detrazione: per interventi entro i 5000 € il rimborso sarà in un’unica soluzione entro 2 mesi, non in dieci anni. Novità che forse darà più slancio al Conto Termico, che nel 2015 ha rimborsato solo 30 milioni di € circa, oltretutto meno di quanto il budget permettesse.
Il bonus elettrodomestici
È stato prorogato a fine
2016 il cosiddetto bonus mobili, cioè la possibilità di detrarre il 50% del
costo di acquisto di mobili per edifici oggetto di ristrutturazione.
Cosa c’entra
con l’efficienza? Niente, salvo che il bonus vale an
La pompa di circolazione monofase da 75 W della mia lavastoviglie |
Guida dell’Agenzia delle
Entrate alle detrazioni in spese per efficienza energetica degli edifici:
Guida al Conto Termico
2.0 del GSE
Guida dell’Agenzia delle
Entrate alle detrazioni per mobili ed elettrodomestici (purtroppo le f.a.q.
finali nella versione marzo 2016 sono contraddittorie in un paio di punti):
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