lunedì 25 aprile 2016

Strumenti d'incentivo all'efficienza energetica domestica - D274

L’efficienza energetica a parole è quasi una moda, se ne parla giustamente come una nuova frontiera di sviluppo e con interessanti ricadute su vari settori della nostra economia. La strategia energetica nazionale del Governo del 2013 la mette al primo posto degli obettivi.

Vediamo quali tipi e entità di risorse pubbliche da fisco e bollette sono disponibili per incentivare interventi di efficienza energetica su edifici da parte dei privati.


65% di detrazioni dall'IRPEF

La via di gran lunga più importante per budget complessivo solo le detrazioni dalle imposte sul reddito, che il bilancio di previsione dello Stato stima in 920 milioni nel 2016 (come si recupera dalla riga 229 dell’AllegatoA dell’allegato tecnico al bilancio di previsione dello Stato).
È possibile recuperare il 65% delle spese correttamente documentate su molti tipi di interventi, per esempio sull’impianto di climatizzazione o sulla coibentazione, da fare entro il 2016 salvo proroghe.

Il recupero avviene attualmente in dieci anni di detrazioni, quindi con un processo che va molto per le lunghe ma che, se l’inflazione resta bassa come ora, non vanifica troppo il valore recuperato. Alcune innovazioni nelle regole rendono poi più facile che in passato rendere effettivo il sussidio: ora anche gli incapienti hanno modo di fruire delle detrazioni (cedendole a chi compie l’opera – si suppone in cambio di uno sconto corrispondente), e in caso di vendita dell’immobile l’acquirente può continuare a fruire delle detrazioni. (Già: ma quanti acquirenti di case si ricorderanno di farsi dare la documentazione e possibilmente una copia del prospetto-detrazioni del 730 dal venditore?).


Il Conto Termico del GSE

C’è un’alternativa – non cumulabile - alle detrazioni dall’IRPEF: è il cosiddetto “Conto Termico” gestito dal Gestore dei Servizi Energetici. Un sistema, rinnovato per gli interventi a partire dal 31 maggio 2016, che si finanzia attraverso la parafiscalità delle bollette energetiche e che permette rimborsi dal 40% al 65% per i privati su interventi di autoproduzione energetica (come pannelli solari termici o fotovoltaici).

Il Conto Termico vale anche per interventi di efficientamento degli edifici, ma sono per le pubbliche amministrazioni. Peccato, perché rispetto a quanto detraibile dall’IRPEF, nel Conto Termico sono inclusi anche interventi d’illuminazione, di domotica e di certificazione di prestazione energetica. Con un vantaggio notevole rispetto alla detrazione: per interventi entro i 5000 € il rimborso sarà in un’unica soluzione entro 2 mesi, non in dieci anni. Novità che forse darà più slancio al Conto Termico, che nel 2015 ha rimborsato solo 30 milioni di € circa, oltretutto meno di quanto il budget permettesse.


Il bonus elettrodomestici

È stato prorogato a fine 2016 il cosiddetto bonus mobili, cioè la possibilità di detrarre il 50% del costo di acquisto di mobili per edifici oggetto di ristrutturazione.
Cosa c’entra con l’efficienza? Niente, salvo che il bonus vale an
La pompa di circolazione monofase
da 75 W della mia lavastoviglie
che per l’acquisto di elettrodomestici con categoria di risparmio energetico elevata (laddove la classificazione ci sia). Diciamo che ci vuole un po’ di fantasia per ricondurre il bonus mobili a una qualunque ratio, e anche quello sugli elettrodomestici avrebbe un senso in termini di efficientamento solo se valesse per i soli elettrodomestici con classificazione di consumo e a fronte di riconsegna di un usato meno efficiente.


Riferimenti

Guida dell’Agenzia delle Entrate alle detrazioni in spese per efficienza energetica degli edifici:

Guida al Conto Termico 2.0 del GSE

Guida dell’Agenzia delle Entrate alle detrazioni per mobili ed elettrodomestici (purtroppo le f.a.q. finali nella versione marzo 2016 sono contraddittorie in un paio di punti):

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