Ho sempre pensato che un
modo per conoscere molto della nostra società, economia, civiltà, sia muoversi
a piedi, soprattutto dove non è previsto che lo si faccia. Anche nelle città
più belle a me piace esplorare le strade dei retro, quelle con gl’ingressi tecnici
a uffici, alberghi e ristoranti, in cui si capisce come funzionano per esempio la
mobilità commerciale e la raccolta dei rifiuti.
Qualche giorno fa ho
compiuto un esperimento simile a quello che già ho raccontato qui, di quando m’incaponii a raggiungere a piedi dalla più
vicina stazione ferroviaria la sede della Motorizzazione civile di Roma Nord.
A piedi dall'aeroporto al centro commerciale Da Vinci
A piedi dall'aeroporto al centro commerciale Da Vinci
Stavolta ho provato ad allontanarmi a piedi dall’aeroporto di
Fiumicino. Direzione: il vicino centro commerciale Da Vinci, alla
confluenza tra le autostrade Roma-Fiumicino e Roma-Civitavecchia. Da lì,
prevedevo di proseguire ancora a piedi fino alla vicinissima stazione del treno di Parco Leonardo.
Il percorso a piedi (in rosso) dal parcheggio dell'aeroporto al centro commerciale |
Sceso dalla navetta nei pressi di quel che credo sia il cosiddetto “polmone” dei taxi (il parcheggio dove le auto pubbliche attendono di potersi mettere in fila ai terminal) le cose sono diventate subito difficili.
Incamminandomi in direzione NE verso via dei caduti dell’Aviazione Civile mi sono trovato stretto tra il guard-rail della Roma-Fiumicino e un piccolo fossato, che mi ha costretto a scavalcare il guard rail un paio di volte per progredire.
Alla fine, attraversato un raccordo con ulteriore
scavalcamento e attraversata via dei caduti dell’Aviazione Civile, ho imboccato
una strada di ghiaia parallela all’autostrada, che secondo Google maps si
chiama già via Geminiano Montanari, come la strada un paio di chilometri più a
NE dove sorge il centro commerciale, e che stando alle mappe era la via
migliore. In effetti poteva essere perfetta: senz’auto, dritta e protetta rispetto
all’autostrada.
Una via ciclabile ideale, non fosse per la sequenza costante di
rifiuti scaricati, perlopiù rifiuti edilizi in quei sacchi trasparenti che le
aziende che fanno ristrutturazioni dovrebbero poi conferire in discarica. Il
senso di degrado purtroppo era opprimente. Alla mia sinistra osservavo una zona
perlopiù pratosa, area credo un tempo di paludi e oggi bonificata, di
impossibile accesso a causa delle recinzioni da cui si intravvedono un bacino idrico artificiale forse asservito all’aeroporto e alcuni locali tecnici.
Nella mia strada rettilinea di circa un chilometro ero solo, e malgrado ci fosse ancora la luce del giorno mi sono sentito a disagio.
Nella mia strada rettilinea di circa un chilometro ero solo, e malgrado ci fosse ancora la luce del giorno mi sono sentito a disagio.
Ho accelerato il passo tra commoventi
residui di arredamenti anni ottanta e vecchi frigo che evidentemente qualcuno è
riuscito a portare qui ma non a una certo più vicina isola ecologica, finché la
strada-discarica si è riversata su via della Corona Boreale, oltre a una barriera
in cemento che avrebbe dovuto impedire l’accesso ma che qualcuno è riuscito a
spostare.
Ero di nuovo tra asfalto
e auto, ai cui occupanti probabilmente sarò sembrato uno che ha finito la
benzina.
Ed eccomi all’inizio dei parcheggi del centro Da Vinci, il
villaggio commerciale ispirato ai mall americani e che raccoglie molti
grandi magazzini, ristoranti e luoghi d’intrattenimento. Tutto sommato
accogliente e ben realizzato.
Pensavo il peggio fosse
passato, visto che da lì mancava solo raggiungere a piedi la stazione del treno
di Parco Leonardo.
Invece no.
Invece no.
Dal centro Da Vinci alla stazione di Parco Leonardo
Il centro commerciale sullo sfondo. Alle mie spalle il percorso pedonale del cavalcavia che attraversa la Roma-Fiumicino e che inizia (e finisce) nel nulla |
Cerco invano un percorso pedonale segnalato, poi chiedo lumi alla cassiera di
uno dei negozi.
Inizio attraversando un campo
a S dei parcheggi, dove qualche altro pedone deve aver nel tempo tracciato un
sentiero che porta fino all’attacco di una rampa che scavalca la Roma-Fiumicino
e da cui parte anche un raccordo automobilistico che porta a una complanare.
Vedo che la rampa che sale al viadotto ha per fortuna un'area
pedonale esterna protetta al lato della carreggiata. Per raggiungerla salgo una
piccola scarpata fangosa dal prato. Prendo a camminare tra guard-rail e paratia
esterna, ma in cima alla rampa mi trovo in un incredibile cul-de-sac: il
percorso finisce sbarrato da un altro guard-rail.
L'area pedonale del cavalcavia si rivela un cul de sac |
L’unica è scavalcarlo e
attraversare uno svincolo in curva per raggiungere un’altra rampa che scende
finalmente nella zona della stazione e che di nuovo ha un percorso pedonale imprigionato.
Mi chiedo: la proprietà
del progetto del centro commerciale, quando ha negoziato le infrastrutture di
urbanizzazione del villaggio, perché non ha pensato all'accessibilità pedonale
allo stesso modo in cui ha pensato agli altri servizi e alle automobili?
Oppure sono stati gli
amministratori pubblici a non avere la capacità di realizzare le infrastrutture
se non in modo parziale?
Ma i clienti-pedoni di un
villaggio commerciale potrebbero essere destinati a crescere, come testimonia
il sentiero spontaneo sul campo, e la libertà di movimento dei dipendenti a piedi fino alla
stazione dovrebbe essere tenuta in conto anch’essa, no?
Un eroe
RispondiEliminaIn effetti l'attraversamento della rampa non è stato facile :)
Eliminail problema principale secondo me non sta nella mancanza dei controlli,perché secondo me il primo controllore è imprescindibilmente il cittadino, ma nella mancanza di strumenti efficaci di segnalazioni dal quale far partire tutte le procedure di intervento. Se ci fosse la possibilità di associare ad ogni segnalazione una responsabilità personale sui successivi inerenti controlli sarebbe già un bel progredire. in sostanza c'è un deficit di responsabilità nel mezzo di procedure opache.
RispondiEliminaconcordo
EliminaFantastico. Mi è piaciuto il tuo post.
RispondiEliminaParcheggio Fiumicino!
car valet fiumicino