domenica 4 febbraio 2018

Nuove rotte del gas (Puntata 345 in onda il 6/2/18)

La settimana scorsa abbiamo parlato di tendenze nel settore elettrico, oggi ci concentriamo sul gas, sfruttando in particolare due articoli degli scorsi giorni di una delle giornaliste italiane più specializzate nel settore petrolio e gas, Sissi Bellomo del Sole 24 Ore.

Il traghetto Chioggia-Venezia
fotografato da Derrick nel gennaio 2018
Dunque: una notizia riguarda l’Europa e l’area di produzione di gas naturale di Groningen, nel nord dell’Olanda, dove le autorità locali hanno imposto una nuova importante riduzione dell’estrazione dal giacimento. Il motivo, e ricorderete che a Derrick ne abbiamo parlato, per esempio qui, è che si ritiene che l’attività estrattiva abbia causato e possa nuovamente causare fenomeni sismici nella zona. La conseguenza della riduzione è il venir meno di un contributo rilevante della produzione europea, già in calo per fisiologico progressivo esaurimento dell’area del mare del Nord, con una maggiore dipendenza dalle importazioni dalla Russia, in particolare per i paesi del Nord. L’Italia come sappiamo ha rispetto a questi il vantaggio di essere interconnessa anche con le fonti algerina e libica, anch’esse peraltro non prive di problemi, e di avere in costruzione il gasdotto TAP per collegarsi alla produzione azera attraverso la Turchia.

L’altra notizia è americana e riguarda Boston, in un cui terminal di rigassificazione è arrivata per la prima volta una metaniera con gas russo partito da un porto europeo. Ma come? Non ci siamo detti un sacco di volte che gli USA si stanno anzi attrezzando per esportarlo il gas? Vero, ma il gas trasportato in forma liquida via nave ha il vantaggio di poter andare dove decide di volta in volta il mercato, rispondendo a necessità locali temporanee dovute per esempio a temperature rigide come quelle viste recentemente nella costa nordorientale degli USA. Il senso della filiera tecnologica del gas naturale liquefatto è soprattutto questo: benché abbia maggiori costi di trasporto rispetto a quello via tubo, si affranca dalle rotte obbligate, e permette a paesi che sono sia forti produttori che forti consumatori, come gli USA, di flessibilizzare il proprio sistema in alternativa agli stoccaggi geologici, cioè serbatoi naturali in grado di fare da polmone rispetto alla fluttuazione della domanda.


Link utili:

Puntata di Derrick: coltivazione di idrocarburi e terremoti: http://derrickenergia.blogspot.it/2014/04/coltivazione-di-idrocarburi-e-terremoti.html

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