domenica 23 settembre 2018

Treno a idrogeno (Puntata 369 in onda in 25/9/18)

Michele Governatori
su una Hyundai a idrogeno
a Perugia nel 2012
Quale ruolo avrà l’idrogeno nel progressivo abbandono delle fonti fossili d’energia? Secondo alcuni decisivo, secondo altri si tratta di una strada costosa e senza sbocchi. L’idrogeno, lo sappiamo, non è una fonte primaria di energia. Sulla Terra nella sua forma pura (H2) non c’è e si ricava per esempio dall’acqua adoperando in quella fase elettricità. Ma è come vettore di energia che è utile, perché si può stoccare con grande densità - ancor più dei prodotti petroliferi – e quando ritrasformato in elettricità con le celle a combustibile non emette alcun inquinante e si reimmette in atmosfera contenuto in molecole di vapore acqueo.

La coreana Hyundai, il quinto produttore d’automobili al mondo, insiste con produzioni d’auto di serie a idrogeno anche se ne ha vendute finora solo un migliaio (una immatricolata in Danimarca la provai io stesso alcuni fa - foto in questa pagina) e con un socio svizzero sta producendo camion a idrogeno. Toyota pure ha auto a idrogeno in listino (la Mirai), benché in tutta Europa i distributori pubblici di idrogeno siano per ora meno di un centinaio.

Ora c’è una nuova applicazione: il treno a idrogeno, applicazione interessante anche perché permette di usare treni a trazione elettrica in aree della rete ferroviaria senza alimentazione elettrica. Due esemplari di questo treno Alstom (gruppo GE) sono appena entrati in funzione in Germania. Ne ho parlato al telefono con Mario Pagliaro, autore di “Helionomics” per le edizioni Egea:




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