Con Maurizio Bongioanni
A differenza di quanto si
possa immaginare, il “verde” in Italia sta aumentando. L’estensione delle
foreste in soli 5 anni (dal 2012 al 2017) è cresciuta del 4,7% fino a circa 14
milioni di ettari. Una buona notizia per il nostro ecosistema? Non del tutto, perché
l’aumento delle aree boschive in Italia si concentra soprattutto nelle zone
marginali del Paese mentre nelle città a salire sono i valori di copertura
artificiale, per intenderci: di cemento. I boschi crescono nelle aree
spopolate, mentre nelle aree urbane si fa fatica a salvaguardare il suolo
libero.
Rastrelliera a due piani per bici alla stazione ferroviaria di Amsterdam sud |
Prendiamo la Liguria.
Come a livello nazionale, in Liguria alla fine del periodo considerato c’è più
bosco ma si sono ridotte le aree agricole o adibite al pascolo del 4%, sulla
base del rapporto ISPRA sul territorio.
Altro caso impressionante
è quello di Roma, di cui più della metà dell’estensione è occupata da
parcheggi, piazzali, strade e altre infrastrutture. Territorio, in aggiunta a
quello occupato dagli edifici, che è impermeabilizzato e quindi da un lato biologicamente
perso, dall’altro fonte di rischio idrogeologico (a maggior ragione se
l’amministrazione non è in grado di manutenere le vie di deflusso dell’acqua).
Una visita estremamente istruttiva è quella alla nuova fiera di Roma, una zona
vastissima non lontana dall’aeroporto di Fiumicino sottratta pochi anni fa all’agro
romano e oggi occupata da padiglioni, parcheggi e strade già in parte in
abbandono perché mai utilizzati a piena capienza (mentre la vecchia fiera, dal
canto suo, non è diventata un parco). Roma nel solo biennio 2016-2017 ha reso
artificiali 36 ettari, il doppio di Milano.
Torniamo a livello
nazionale. Accanto ad aree ormai sovrasfruttate (dove si concentrano le
principali aree urbane, le infrastrutture e l’agricoltura intensiva) se ne
trovano altre totalmente trascurate, soggette a fenomeni di spopolamento e di
abbandono. La riduzione dei terreni coltivati dovuta all’espansione urbana
avviene prevalentemente nelle zone pianeggianti, mentre la ricolonizzazione
forestale si verifica soprattutto nelle aree interne, nelle zone collinari e
lungo l’arco alpino e appenninico alle quote più elevate.
La stessa ricerca
dell’ISPRA fonte questi dati ci spiega come rispetto al passato, quando la
ricolonizzazione interessava in modo particolare i pascoli, oggi si osserva
l’espansione del bosco a carico degli arbusteti. Un’espansione che non sempre comporta
un aumento in termini di biodiversità, soprattutto quando si assiste
all’ingresso di specie aliene invasive, o alla riduzione di spazi aperti,
radure, e altri habitat che svolgono un ruolo fondamentale per la conservazione
di certe specie.
Maurizio Bongioanni è giornalista freelance.
Scrive per numerose testate italiane su tematiche ambientali e non. Attivista
per il Forum "Salviamo il Paesaggio".
Link utili:
- Rapporto ISPRA sul Territorio italiano: http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/territorio.-processi-e-trasformazioni-in-italia
- Le puntate di Derrick a tema foreste:
https://derrickenergia.blogspot.com/search/label/Foreste
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