lunedì 8 marzo 2021

Energia wireless (Puntata 476 in onda il 9/3/21)

Un'immagine dal sito di Emrod

Se avete paura delle onde elettromagnetiche, meglio che spegnate la radio prima di ascoltare troppo oltre.

Io peraltro ce l’ho, questa paura, da quando come ho raccontato in una puntata mesi fa mi sono accorto che una stazione di antenne per cellulari vicino a casa mia è stata dimenticata dall’ARPA Lazio che pure dopo una prima verifica aveva ritenuto che le sue emissioni richiedessero analisi più approfondite. Ad essere dimenticati, più che la stazione, sono stati i cittadini della zona.

E anche oggi in effetti parliamo di microonde, come quelle dei cellulari, ma le microonde odierne non sono a scopo comunicazione. Bensì proprio per trasferire energia, cioè per fare ciò che nel caso dei cellulari è un effetto collaterale del mandare dati.

A chi non è capitato in qualche zona affascinante di montagna di essere disturbato dalla vista di un traliccio dell’alta tensione? In aree di particolare pregio spesso il gestore della rete elettrica riceve petizioni di cittadini che vorrebbero mettere sottoterra cavi che disturbano il paesaggio.  Altre volte capita di notare l’incongruità di chilometri di linea di distribuzione in campagna per raggiungere solo poche case.

Ebbene, c’è un’azienda neozelandese chiamata Emrod che sviluppa proprio questo: una tecnologia per lanciare fasci concentrati di microonde allo scopo di trasferire energia elettrica a distanza rilevante senza l’uso di cavi. Altroché i 6 Volt/metro di attenzione per le onde dei telefonini, qui l’obiettivo è proprio spararne tanta di energia. Per questo alla Emrod hanno dovuto pensare a un sistema di sicurezza in grado di accorgersi se il fascio intercetta qualcuno anziché arrivare liberamente alla stazione di ricezione o di rinvio. La soluzione è circondare il fascio di microonde da alcune luci laser non letali che la stazione di ricezione sa di dover vedere. Quando non arrivano significa che il fascio è intercettato da qualcuno o qualcosa e allora il trasmettitore smette di mandare energia.

Spedire elettricità così però costa caro in termini di inefficienza: circa il 40% di perdite. Eppure ci sono applicazioni per cui sarebbe comunque sensato, per esempio raggiungere un luogo particolarmente impervio superando canyon o corsi d’acqua, o tratti di mare per arrivare a un’isola. O ovviare al fuori servizio di una linea di interconnessione. O ancora alimentare proprio i siti di antenne cellulari che hanno bisogno di tanta energia per la ripetizione del segnale. Dunque, se vi capiterà di venire investiti da un puntino di laser che proviene da un’antenna, il mio consiglio è di scansarvi, oppure indossare una tuta metallica.


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