Scheda madre di un laptop |
Pessima esperienza invece con alcune banche e con le Poste a
seguito di una successione di cui io sono co-erede: procedure bizantine, lentissime,
richieste a mio avviso vessatorie di bolli inutili, in cui sembra quasi che il mondo
impiegatizio privato punti a darsi importanza inventando complicazioni
burocratiche che le norme e l’evoluzione del settore pubblico stanno tentando con
un successo almeno parziale di ridurre.
Sempre tornando al settore pubblico, il sito di Agenzia
delle Entrate gestisce in modo completo tutta la fatturazione elettronica
attiva e passiva, fornendo anche un archivio gratuito delle fatture, che
vengono dispacciate dal sistema stesso. Forse un po’ farraginosa la navigazione
finché non s’imparano gli schemi, e decisamente superate le interfacce grafiche
delle app da scaricare, ma sempre meglio dello stile confuso, informale e
giovanilista che sembra il faro di buona parte delle interfacce web private (a
me, al secondo punto esclamativo passa la voglia di comprare qualunque cosa) se
si escludono i giganti del web o aziende con esperienza online ultraventennale come
Fineco.
Un anacronismo a mio avviso nel sistema delle fatture
elettroniche AdE però c’è, ed è la necessità di firma digitale “qualificata” per le
fatture verso la pubblica amministrazione.
Ora, se questo sistema di crittografia a chiave pubblica
aveva senso prima dell’esistenza della SPID, ora non capisco quale sia la ratio
di chiedere a un cittadino che si è già loggato con SPID di produrre un’ulteriore
prova dell’autenticità di ciò che manda, peraltro solo per un determinato tipo
di documento.
Stupito della cosa, ho cercato in rete e constatato che
quasi tutte le modalità di dotarmi di capacità di firmare digitalmente passano
per l’abbonamento a servizi che di norma richiedono l’uso di un lettore di
smart card e una smart card, per giunta quest’ultima con validità limitata nel
tempo.
Sono ignorante in informatica, e davvero non capisco perché
la disponibilità di una chiavetta fisica renda più sicura l’identificazione
rispetto al doppio controllo previsto in modalità SPID (password e codice di
verifica sul telefonino). Possibile che posso fare bonifici, dichiarazioni
fiscali identificandomi con SPID ma non spiccare una fattura alla PA?
Incaponitomi a non voler acquistare una forma di identificazione abbastanza obsoleta rispetto alla SPID che dovrebbe essere valida sempre con la PA, ho cercato in rete finché non ho trovato da un solo fornitore, Namirial, un servizio di firma digitale usa-e-getta basato su SPID. L’ho usato e con una spesa minima ho potuto subito firmare una fattura e inviarla a un mio cliente occasionale della PA. Un altro servizio simile, del fornitore Lettera Senza Busta, permette di firmare documenti a distanza, ma solo attraverso una procedura iniziale di riconoscimento online che io trovo ridondante per chi ha già la SPID, mentre può essere interessante per chi non ce l’ha.
Hai mai provato le complicazioni con un notaio?
RispondiEliminacerto che sì
Elimina