sabato 4 settembre 2021

Covid: rientro da Paesi "gruppo E" (Puntata 495 in onda il 7/9/21)

Templo El Refugio, Guadalajara

Il 28 agosto [2021] è avvenuto un aggiornamento delle regole italiane di profilassi Covid per i
viaggiatori da e per l’estero, compresi i rientri di cittadini italiani. Per la maggioranza dei Paesi extraeuropei, riuniti in un elenco denominato “E” dal Ministero della Salute, valgono tutt’ora le seguenti regole generali:

  • Non si può viaggiare per turismo ma solo per ragioni specifiche tra cui salute e lavoro
  • Al rientro occorre un tampone negativo negli ultimi 3 giorni prima dell’ingresso in Italia
  • Occorre compilare un modulo elettronico europeo chiamato “passenger locator form” con tutti i dati su identità, tragitto e destinazione
  • Occorre sottoporsi al rientro a 10 giorni di cosiddetto “isolamento fiduciario” dichiarandolo all’autorità sanitaria locale.

Avendo io viaggiato in Messico (gruppo E) durante la validità di queste norme, voglio raccontare com’è andata.

Nodo decisivo è sempre il primo check-in in aeroporto, anche se è per un volo locale o continentale e non per il volo verso il Paese che determina passivamente o attivamente le restrizioni. A Fiumicino quindi mi hanno controllato il green pass europeo esito del vaccino e richiesto dalla Spagna dove avrei fatto scalo. Il Messico non richiede né vaccino né tampone in ingresso, ma di compilare un questionario sullo stato di salute, cosa che a Fiumicino mi è stata menzionata senza un effettivo controllo. Nulla mi è stato né chiesto né controllato dalle autorità italiane o dagli addetti della compagnia aerea sul motivo del viaggio, che pure è regolato in modo molto stringente dalla nostra legge.

Le maggiori complicazioni, mi aspettavo, sarebbero avvenute al ritorno. A Guadalajara in una clinica molto efficiente ho fatto un tampone antigenico il giorno prima di partire e poi sotto una pioggia violentissima, che aveva bloccato le auto in alcune vie cittadine ma per fortuna non il mio bus di linea per l’aeroporto, mi sono recato al primo fatidico check-in. Avevo compilato già un modulo di autodichiarazione messicano, avevo ottenuto online il green pass spagnolo per far scalo di nuovo a Madrid, e avevo con me l’esito negativo del tampone. Ma una volta imbarcatomi per il primo segmento di volo per Città del Messico, non avrei mai più avuto controlli se non il green pass a Madrid (a Città del Messico, addirittura, è stato l’addetto all’imbarco del volo per Madrid a ritirarmi il talloncino del visto dal passaporto).

Atterrato a Fiumicino nessun controllo, nemmeno il passaporto (venivo da Madrid) (salvo, immagino, controlli a distanza della temperatura di cui non mi sono accorto).

Le esenzioni alla quarantena al rientro possono essere chieste in anticipo al ministero della Salute con una particolare procedura formale. Io l’ho fatto, e a distanza di oltre un mese e mezzo, preparando questa trasmissione, non ho mai ricevuto una risposta, nemmeno uno straccio di avviso di ricevimento, e quindi sono stato costretto a considerare respinta la richiesta.

Arrivato a casa, ho scritto quindi una mail all’indirizzo PEC della mia ASL per comunicare l’inizio dell’isolamento. Nessuna risposta nemmeno ora.

A fine isolamento ho fatto un tampone in farmacia che è stato comunicato dalla farmacia al database del ministero della Salute e che mi è valso un inutile green pass di tre giorni (inutile perché sono vaccinato e ho già il green pass permanente).

Ora, in sintesi, la mia impressione è questa: non mi permetto di valutare la congruità delle restrizioni, che indiscutibilmente sono piuttosto pesanti e – per i Paesi “gruppo E” - indipendenti dall’essere vaccinati.

Credo però si possa affermare l’apparente disinteresse delle nostre istituzioni nel farle rispettare. Non ho mai ricevuto risposte alle mail, nemmeno a quella obbligatoria, e non ho mai subito nessun controllo, almeno di cui io sia consapevole. Il mio tampone in Messico in nessun modo può essere noto alle autorità italiane, se non attraverso la verifica dell’addetto al check-in dell’aeroporto di Guadalajara.

Forse avrebbero senso norme meno vessatorie ma fatte rispettare non solo a chi vi si attiene spontaneamente?


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