sabato 10 giugno 2023

La rivoluzione è arrivata (Puntata 578 in onda il 13/6/23)

Trend di fonti rinnovabili in quattro paesi
(Dallo studio RMI linkato sotto)
Un rapporto dell’americano Rocky Mountain Institute, appena uscito e intitolato The Renewable Revolution (disponibile online e sul blog Derrick Energia) fa il punto sulla transizione energetica verso le fonti rinnovabili e su cosa c’è da aspettarsi in materia in questo decennio.

Ne citerò qui solo pochi punti, selezionandoli sulla base della loro rilevanza dalla mia prospettiva ma anche dell’utilità nello smentire luoghi comuni sbagliati in materia.

Come stanno procedendo le fonti rinnovabili di energia (sole e vento), le auto elettriche e le batterie nel mondo? Con andamento esponenziale, cioè una crescita più che proporzionale al passare del tempo. Questo avviene – come è successo nella fase iniziale di altri boom come quello di internet - quando una discesa spettacolare dei costi nelle relative tecnologie si sta arrestando, perché evidentemente le industrie stanno raggiungendo una scala e una maturità adulte.

Maturate le industrie e ridottisi i costi – che potranno variare sì ma verosimilmente solo in corrispondenza di salti tecnologici rilevanti – sono le vendite che decollano, e con esse la quota di energia rinnovabile che in forma sempre più di elettricità viene e verrà consumata.

Spesso si sente raccontare che l’Europa spinge sulla transizione ecologica mentre il resto del mondo, in particolare la Cina, punta sulle fossili salvo approfittare della determinazione unilaterale europea verso le nuove tecnologie per vendercele e arricchirsi. I numeri del rapporto RMI (e quelli di qualunque altro, a dire il vero) smentiscono questo luogo comune. L’energia solare (nel caso del Brasile: quella eolica) in paesi come Brasile, Vietnam, India, Marocco è letteralmente decollata negli ultimi cinque anni o giù di lì, anche se occupa in particolare nei giganti Brasile e India una quota ancora minoritaria del mercato energetico.

La Cina è da un lato il luogo del mondo in cui le macchine per le tecnologie delle energie sostenibili sono le più economiche da produrre, ma anche quello in cui se ne installano di più all’interno del territorio. Del resto la Cina era (e ancora è) anche il più grande importatore di energie fossili, e ha tutto l’interesse a passare a sistemi che la emancipino da questo. Interessante, a proposito, che Xi Jinping sia ultimamente freddo riguardo all’investimento nel nuovo gasdotto che permetterebbe alla Cina di importare il gas siberiano che non arriva più (almeno per ora) in Europa.

Lo studio del RMI è vasto e consiglio di leggerlo. Porta numeri che rendono ancora più evidente lo scarso momento di chi pensa di poter fermare una rivoluzione (così la chiama lo studio paragonandola a quelle industriali e a quella dell’informazione) che sta decollando ora semplicemente perché le sue tecnologie sono mature.


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