Illustrazione di Paolo Ghelfi |
Il 31 luglio 2025 Azione e Forza Italia hanno presentato un ordine del giorno per proporre di modificare la strategia energetica rimandando di 13 anni la chiusura delle centrali a carbone che il Governo ha previsto per quest’anno (impegnandosi anche nel piano energia-clima approvato dall’Unione Europea). E il Governo che parere ha dato? Positivo!
I proponenti motivano la richiesta con la necessità di
attendere l’arrivo dei primi impianti nucleari.
Ora, quando il piano energia-clima è stato mandato a
Bruxelles già prevedeva il fantanucleare entro il 2040, eppure non ravvisava
nessuna necessità di mantenere gli impianti a carbone, che del resto in gran
parte sono già chiusi e anche i 4 attivi funzionano pochissimo perché non
competitivi sommando i costi del carbone e dei permessi ad emettere la tanta
CO2 che producono.
Dunque da dove deriva l’improvviso timore per la sicurezza
energetica da parte dei proponenti l’OdG?
Vediamo: l’elettricità in Italia, al netto delle
importazioni, si fa con gas (sempre meno) e con le rinnovabili (sempre di più).
Quest’anno potrebbe essere quello del sorpasso di queste ultime sul primo. Difficilmente
le rinnovabili installate verranno smontate o sole vento e piogge si spegneranno
nel giro di pochi anni. Riguardo al gas, per garantirne la disponibilità e quella
di centrali per bruciarlo sono in campo da anni forme di sussidio ai costi
fissi delle centrali, e in seguito alla crisi Ucraina si sono fatti
investimenti per alcuni miliardi (a spese di tariffe e temo in futuro tasse)
per diversificare gli approvvigionamenti con nuovi rigassificatori e tubi.
Inoltre, già prima dell’impegno scozzese di Von Del Lyen di comprare più
energia americana di quella che l’America è in grado di vendere, l’Eni aveva già
siglato un contratto di lungo termine di acquisto di gas liquefatto
statunitense.
Ora, evidentemente per il Governo tutto questo, fatto in
nome della sicurezza, non garantisce più la sicurezza. Implicitamente, veniamo
a sapere da un ordine del giorno agostano che malgrado ci stiamo svenando sul
gas, temiamo di non avere abbastanza energia e dobbiamo richiamare in servizio
centrali che tutti i paesi avanzati d’Europa stanno chiudendo o hanno già
chiuso (l’ha fatto perfino il Regno Unito, che di carbone ne sa qualcosa).
Se poi aggiungiamo che tra tredici anni non avremo nessuna centrale nucleare (questa è una previsione di Derrick), se l’OdG diventasse legge avremmo legiferato il mantenimento a tempo indeterminato del carbone.
Link
- Un articolo di Beyond Fossil Fuels (in ingkese) fa il punto sulla dismissione del carbone termoelettrico in Europa https://beyondfossilfuels.org/2025/07/29/lessons-from-europes-coal-power-collapse-2/
- Quotidiano Energia sull'Ordine del Giorno discusso in questo post: https://www.quotidianoenergia.it/module/news/page/entry/id/521851
Grazie per la notizia, ma dove si possono reperire i lavori parlamentari ai quali fa riferimento nell'articolo? Il 1° agosto non risultano sedute né al Senato né alla Camera.
RispondiEliminaGrazie mille, ha ragione, l'ordine del giorno riferito al DL Ex Ilva, n. 92/2025, è stato accolto con parere favorevole del Governo il 31 luglio, io in modo non chiaro mi sono riferito alla data dell'agenzia che avevo letto. Ora correggo.
EliminaGrazie, l'ho rintracciato, ora lo studierò.
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