Mi scrive Roberta Raggioli:
Gentile Michele Governatori,
vorrei chiederle un consiglio per la scelta di un distributore o ancor meglio produttore-distributore di energia pulita gas e luce [per la casa], onde abbattere i costi energetici e non inquinare. Approfitto per ringraziarla del servizio che svolge con la rubrica.
Ecco la mia risposta:
Intanto una nota semantica: nel gergo dell'energia il
distributore è l'azienda che gestisce in monopolio locale le reti cittadine e i
contatori, non il venditore. Se lei è di Milano, per esempio, il suo
distributore è necessariamente A2A (Enel invece in gran parte d'Italia, ACEA a
Roma, Iren a Torino e Genova eccetera), che le fornisce il collegamento alla
rete, per consumare l'energia che può comprare da qualunque venditore sul
mercato. Tenga a mente questa distinzione, le servirà.
È vero però che la stessa azienda (anche se con un’entità
giuridica diversa) fa sia il distributore che il venditore, e che a causa di un
ritardo nella normativa italiana può farlo con lo stesso marchio e confondere i
suoi clienti tra i due ruoli, e approfittare del vantaggio di essere già in
casa sua come distributore per proporle anche energia. Questo facilita alcuni
abusi commerciali ai danni dei clienti.
Il mercato dell'energia, soprattutto elettricità, è
piuttosto competitivo: non si aspetti quindi risparmi rilevanti cambiando
fornitore, a meno che lei oggi non abbia un contratto davvero vessatorio.
Inoltre, la parte del prezzo su cui i fornitori possono farsi concorrenza è
meno della metà della bolletta. Il resto riguarda oneri del sistema energetico
stabiliti dall'Autorità per l'Energia. Qualunque offerta proponga grossi sconti
sull’intera bolletta è molto probabilmente scorretta.
Detto questo, è importante che per la parte legata
all'approvvigionamento di luce o gas lei si faccia un'idea riguardo a se
preferisce pagare un prezzo fisso rispetto ai costi all'ingrosso oppure
variabile. Fatto questo, il confronto è semplificato e può provare il
Portale Offerte dell'Autorità per l'energia, qui:
Per privilegiare l'origine rinnovabile dell'elettricità (mentre
il gas non è mai rinnovabile visto che si tratta di un combustibile fossile), lei
ha due strade: riguardo ai venditori che sono anche produttori con proprie
centrali, può vedere che quota di impianti hanno da fonte rinnovabile e preferire quelli che ne hanno tanti, evitando invece quelli che hanno tecnologie con
maggiori emissioni dannose come il carbone.
Oppure, anche se compra da un rivenditore che non ha
impianti di produzione, può sottoscrivere offerte "verdi", cioè che
in vario modo supportano le rinnovabili o corrispondono a un impegno del
venditore in questo senso.
Ora però dirò una cosa che forse la deluderà: la sua energia,
fisicamente, è in ogni caso identica da chiunque lei compri. La rete elettrica
è una e interconnessa, e non associa, se non commercialmente, un cliente a un
produttore.
Questo significa che le offerte verdi sono una fregatura?
No, se corrispondono a politiche di approvvigionamento del fornitore che
privilegiano le rinnovabili. Ma stia molto attenta a vedere cosa intende esattamente
il fornitore per offerte "verdi" e se per caso non le dichiarano cose
impossibili.
Buona scelta!
Michele Governatori
Altri link utili per la scelta del fornitore oltre a quello
sopra dell’Autorità per l’energia:
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