martedì 21 aprile 2015

La guerra dei sussidi (ennesima) - D237

Oggi ci aggiorniamo su una delle storie senza fine che Derrick ha sempre seguito: la guerra dei sussidi alimentati dalle bollette dell’energia. Tempo fa avevo dato notizia delle proteste di aziende non manifatturiere contro una norma di legge che attribuisce alle aziende energivore del solo manifatturiero il diritto di avere sconti sull’energia a spese di tutte le altre bollette.

Gli aggiornamenti partono da fine 2014 quando il TAR di Milano ha rigettato il ricorso di un gruppo di aziende della grande distribuzione contro le norme dell’Autorità per l’Energia attuative di questa discriminazione. Il TAR scrive che la logica sottesa, presente anche nelle norme europee, è difendibile, perché identifica correttamente nel manifatturiero l’ambito dei settori sottoposti a concorrenza internazionale. E quindi alla perdita di competitività dovuta al fatto che in altri Paesi le bollette non subiscono gli aggravi dovuti alle politiche ambientali europee che pesano invece sulle bollette interne. Inoltre, sentenzia il TAR, non si capisce in che modo la grande distribuzione italiana, che opera in un mercato invece locale, dovrebbe essere danneggiata dalla mancata partecipazione al sussidio per energivori.

Stanno in piedi queste argomentazioni del TAR? Poco. È vero che l’Europa ha introdotto il principio dei sussidi energetici per chi compete internazionalmente, ma è anche vero che farne coincidere il novero col manifatturiero è una semplificazione grossolana. E poi sì che c’è distorsione della concorrenza discriminando i sussidi tra settori: anche quella è concorrenza.

Un articolo di Gionata Picchio direttore di Staffetta Quotidiana del 16 aprile 2015 dà conto di una decisione in senso diverso di un altro tribunale amministrativo: la VI sezione del Consiglio di Stato. Tutto nasce da un ricorso, simile a quello della grande distribuzione, da parte di Fondazione Santa Lucia, nel settore della sanità.

Il consiglio di Stato in questo caso ha deciso di chiedere aiuto, per la propria decisione, alla Corte di Giustizia europea, riguardo a due punti:

1)      Se la direttiva europea sulla tassazione dell’energia – che permette gli sgravi agli energivori - riguardi anche gli oneri parafiscali delle bollette, su cui si applicano gli sconti di cui stiamo parlando;

2)      se gli Stati membri abbiano diritto di applicare questi sussidi in modo selettivo per singoli gruppi d’aziende.

Sono aspetti molto interessanti, nell’ambito della politica industriale in bolletta. Speriamo la corte risponda presto.

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