Quando l’energia sarà
tutta da fonti rinnovabili naturali come sole, vento e acqua sarà gratuita?
Una lampada a led per uso industriale |
Beh, non proprio. O meglio lo sarà nello stesso modo in cui se compro un
calciobalilla da bar e lo piazzo in casa posso dire che ci gioco gratis: sì,
certo, non devo mettere la moneta, ma i soldi per comprarlo ce li ho messi, e
la manutenzione è a mio carico.
Chi fa energia da fonti naturalmente disponibili non deve mettere la moneta, cioè non deve comprare combustibile, ma non per questo non ha costi.
Chi fa energia da fonti naturalmente disponibili non deve mettere la moneta, cioè non deve comprare combustibile, ma non per questo non ha costi.
La mancanza di costi variabili di combustibile però è molto rilevante, perché rende questi impianti, finché l’impianto c’è, disponibili a vendere l’energia a qualunque prezzo, pur di ripagare almeno un po’ i costi fissi. (Adesso prescindiamo dai sussidi, che prima o poi scompariranno e che non sono rilevanti al nostro discorso qui).
Questo effetto lo vediamo
già ora nel mercato della produzione di elettricità in Italia: le tante
rinnovabili fanno concorrenza al ribasso sul prezzo e lo fanno scendere,
buttando fuori dal mercato almeno in alcuni momenti le centrali termoelettriche
che bruciano per esempio gas naturale. Tuttavia, come in Derrick abbiamo visto
tante volte, le rinnovabili sono in parte anche non programmabili (perché
dipendono dalla disponibilità di vento e sole) e quindi hanno bisogno di
centrali di scorta pronte ad accendersi se la loro potenza viene meno.
Queste
centrali di scorta vengono pagate dal gestore della rete elettrica in un
mercato di flessibilità parallelo a quello dell’energia. Ora, se nel mercato
dell’energia ormai la capacità di produzione è tanto abbondante da rendere il
prezzo perlopiù poco remunerativo per le centrali termoelettriche, il mercato della
flessibilità può invece permettere guadagni significativi quando c’è
particolare necessità di intervento delle centrali programmabili.
Secondo l’Autorità per l’Energia
in Puglia nella scorsa primavera in questo mercato i prezzi potrebbero essere
stati artificiosamente alti, quando due centrali, una di Sorgenia e una dell’Enel,
hanno incassato molto più del solito vendendo alla rete i loro servizi di
flessibilità. Pur essendo abbastanza lontane (una vicino a Bari, l’altra a
Brindisi), queste centrali fanno parte di un’area relativamente poco
interconnessa con il resto della rete, per cui sono scarsamente sostituibili
con altre delle regioni vicine.
Così, l’Antitrust ha avviato indagini
su queste due centrali per accertare se abbiano trattenuto capacità nel mercato
dell’energia per essere poi chiamate più massicciamente sul mercato della
flessibilità approfittando della loro posizione localmente dominante.
Staremo a vedere. Quel
che è interessante notare ai nostri fini è che l’energia elettrica, dal punto
di vista economico, sta cambiando la propria natura, e con essa sta cambiando
molto velocemente la struttura del mercato che ce la rende disponibile.
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