La volta scorsa abbiamo visto un documento della Commissione UE di inizio febbraio 2017 sull’attuazione delle politiche ambientali in Italia, che sta dando
risultati insufficienti, e sulle possibili azioni di miglioramento. Uno dei
settori critici è quello della salubrità dell’aria, che in alcuni grandi centri,
tra cui Roma e gran parte delle città della pianura padana, sfora troppo spesso
i limiti di legge senza che vengano attuati interventi efficaci.
Infrazione in arrivo?
Nei giorni scorsi la
Commissione ha fatto un ulteriore passo, inviando un ultimo avvertimento di procedura
di infrazione a Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Italia, per il mancato
rispetto dei limiti previsti di biossido di azoto (NO2), che in media in Europa
– scrive la Commissione - causa il triplo dei decessi di quelli da incidenti
stradali. Salvo risposte convincenti dal nostro Governo, all’avvertimento
seguiranno sanzioni.
Il biossido di azoto, così
come il meno tossico monossido, si forma durante processi di combustione ad
alta temperatura, che favoriscono l’ossidazione dell’azoto
dell’aria. In
concentrazioni anomale è responsabile di malattie dell’apparato respiratorio e
precursore delle polveri sottili, a loro volta dannose alla salute, e dello
smog. A maggiori altitudini invece gli ossidi di azoto causano piogge acide e, nel
caso del monossido d’azoto, contribuiscono all’effetto-serra.
La loro fonte principale
sono i veicoli con motore a combustione, in particolare quelli diesel.
Il ministro dell’ambiente
Galletti ha rilasciato dichiarazioni, riprese tra l’altro dall’Ansa,
in cui ricorda come le politiche di risposta al problema hanno tempi lunghi di
effetto e si dice fiducioso che la Commissione prenderà atto della congruità
della risposta italiana, tra cui le politiche di controllo delle caldaie urbane
per il riscaldamento e il piano di sviluppo delle colonnine di ricarica per l’auto
elettrica.
Due azioni di sicuro importanti. Restano però intanto quasi inerti le politiche urbane di controllo del traffico privato (basti pensare a
Roma dove qualunque auto non obsoleta – ma in pratica nessuno controlla nemmeno
questo aspetto) può girare senza oneri perfino in zone centralissime come i piedi
di piazza del Campidoglio o un intero lato del foro romano.
La reazione di Galletti è
un po’ sintomatica di quella di molti di noi: sembra che il problema sia far
star buona l’Europa, non migliorare la nostra vita, non proteggerci da un’emergenza
sanitaria che riguarda noi.
Che dire? Lunga vita ai tecnocrati di Bruxelles visto
che è grazie a loro che questioni così importanti vengono monitorate.
Ringrazio Massimiliano Iervolino
Ringrazio Massimiliano Iervolino
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