sabato 18 febbraio 2017

UE su ambiente: rischio d'infrazione per l'Italia (Puntata 303)

La volta scorsa abbiamo visto un documento della Commissione UE di inizio febbraio 2017 sull’attuazione delle politiche ambientali in Italia, che sta dando risultati insufficienti, e sulle possibili azioni di miglioramento. Uno dei settori critici è quello della salubrità dell’aria, che in alcuni grandi centri, tra cui Roma e gran parte delle città della pianura padana, sfora troppo spesso i limiti di legge senza che vengano attuati interventi efficaci.

Infrazione in arrivo?

Nei giorni scorsi la Commissione ha fatto un ulteriore passo, inviando un ultimo avvertimento di procedura di infrazione a Germania, Francia, Spagna, Regno Unito e Italia, per il mancato rispetto dei limiti previsti di biossido di azoto (NO2), che in media in Europa – scrive la Commissione - causa il triplo dei decessi di quelli da incidenti stradali. Salvo risposte convincenti dal nostro Governo, all’avvertimento seguiranno sanzioni.

Il biossido di azoto, così come il meno tossico monossido, si forma durante processi di combustione ad alta temperatura, che favoriscono l’ossidazione dell’azoto
dell’aria. In concentrazioni anomale è responsabile di malattie dell’apparato respiratorio e precursore delle polveri sottili, a loro volta dannose alla salute, e dello smog. A maggiori altitudini invece gli ossidi di azoto causano piogge acide e, nel caso del monossido d’azoto, contribuiscono all’effetto-serra.
La loro fonte principale sono i veicoli con motore a combustione, in particolare quelli diesel.

Il ministro dell’ambiente Galletti ha rilasciato dichiarazioni, riprese tra l’altro dall’Ansa, in cui ricorda come le politiche di risposta al problema hanno tempi lunghi di effetto e si dice fiducioso che la Commissione prenderà atto della congruità della risposta italiana, tra cui le politiche di controllo delle caldaie urbane per il riscaldamento e il piano di sviluppo delle colonnine di ricarica per l’auto elettrica.
Due azioni di sicuro importanti. Restano però intanto quasi inerti le politiche urbane di controllo del traffico privato (basti pensare a Roma dove qualunque auto non obsoleta – ma in pratica nessuno controlla nemmeno questo aspetto) può girare senza oneri perfino in zone centralissime come i piedi di piazza del Campidoglio o un intero lato del foro romano.

La reazione di Galletti è un po’ sintomatica di quella di molti di noi: sembra che il problema sia far star buona l’Europa, non migliorare la nostra vita, non proteggerci da un’emergenza sanitaria che riguarda noi.
Che dire? Lunga vita ai tecnocrati di Bruxelles visto che è grazie a loro che questioni così importanti vengono monitorate.

Ringrazio Massimiliano Iervolino


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