Finestra a Regensburg (Copyright Derrick) |
Questa è
Derrick e questo è il 186esimo giorno dal decreto del 6/11/2020 che chiuse le
scuole per la seconda volta senza che le superiori, anche nelle regioni più
fortunate d’Italia, abbiano da allora mai più riaperto a pieno regime. Il
Governo tre settimane fa ha annunciato la riapertura, ha fatto un decreto in
cui invece lascia la decisione alle Regioni che in qualche caso (per esempio in
Lombardia) hanno sensibilmente aumentato i giorni in presenza, in altri come
nel Lazio no. In generale, la riapertura completa sembra essere l’ultima delle
aspirazioni di governo centrale (annunci a parte), regioni, e maggioranza
dell’opinione pubblica. Lo stesso Enrico Letta in un tweet del 5 maggio 2021 si
preoccupa delle aperture turistiche estive senza menzionare le scuole superiori
part time.
Oggi parliamo
non per la prima volta qui della cosiddetta intelligenza artificiale. Dopo 484
puntate, sarà pur capitato qualche volta a Derrick di imbroccare una previsione?
Una di queste forse è proprio lo scetticismo sull’imminenza dell’arrivo dell’intelligenza
artificiale.
Di questi
giorni è la notizia che anche Uber ha gettato la spugna sullo sviluppo della
sua piattaforma di guida autonoma e venduto il relativo ramo d’azienda. E in
generale nelle auto anche più moderne non si sta assistendo all’introduzione
della guida autonoma completa che invece molti avevano previsto già per lo
scorso decennio. Ciò che si trova nelle auto anche di fascia media è quanto è disponibile
già da diversi anni su quelle più costose: sistemi di assistenza alla guida in
grado di compiere solo specifiche funzioni come tenere la corsia e la distanza (sterzando e frenando opportunamente) o parcheggiare
una volta che l’auto sia in prossimità di uno spazio adatto.
Mi pare del
resto che anche i più ottimisti sull’intelligenza artificiale ultimamente
ammettano che l’automazione per ora può sostituire l’uomo in attività
estremamente circoscritte e specializzate, ma non dove è necessario usare la
capacità umana di vedere analogie tra ambiti diversi. Tant’è che l’insistenza
con l’antropomorfismo dei robot comincia a dare un po' l'idea di fantascienza
di modernariato (ma ricorderete che fino a pochi anni fa l’Istituto Italiano di
Tecnologia aveva come prototipo di punta un robottino bianco antropomorfo).
Il famoso test
di Turing, detto in modo molto semplificato, definisce intelligenza artificiale
quella che sia indistinguibile rispetto a quella umana da un umano. Ecco: il fatto che
comunemente nell’accesso a siti web ci venga richiesto di riconoscere banali
immagini per dimostrare di non essere robot è appunto un test di Turing inverso
detto test Captcha.
Cosa ci
indica la diffusione di questo test? Che l’intelligenza artificiale comunemente
disponibile non sa riconoscere un semaforo, una casa o altre immagini estremamente
banali quando sono confuse con altre e non invece isolate e stilizzate.
Che è anche il motivo per cui la guida autonoma di veicoli funziona bene solo
in contesti molto infrastrutturati in termini di mappatura dell’area e di
connettività, e riesce a fare alcune cose ma non tutte.
Ringrazio per questa puntata Antonio Sileo direttore dell'Osservatorio sull'innovazione energetica I-Com il cui rapporto 2020 si è anche occupato di monitoraggio dello sviluppo di tecnologie di guida autonoma: https://www.i-com.it/wp-content/uploads/2020/07/la-ripresa-sostenibile-l-innovazione-energetica-chiave-dello-sviluppo-report-i-com.pdf
Un'altra recente puntata di Derrick sulla guida autonoma è qui: http://derrickenergia.blogspot.com/2021/02/i-trasporti-locali-del-futuro-puntata.html
Dopo tanti anni di ascolto pieno di apprezzamento e gratitudine, stamattina ho ascoltato per la prima volta qualcosa di banale e superficiale, completamente privo di contenuto informativo. Al punto di spingermi a esprimere qui tutta la mia delusione, in una bizzarra caricatura di fan tradito. Spiace.
RispondiEliminaMi dispiace, per favore motivi la cosa e, se è un esperto o comunque ha elementi rilevanti, proponga controdeduzioni, grazie
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